Una crisi che sarebbe iniziata 2007 è stata lasciata incancrenire fino ad oggi. Così si sono accumulati quasi mille miliardi di problemi in più.
Il responsabile di questa politica è la BCE, che ha monetizzato sin dal 2007 i debiti dei paesi periferici per impedire che il flusso di capitali che aveva portato ai boom economici insostenibili sparisse di colpo.
Il risultato è che tutti i problemi che avevamo nel 2007 sono rimasti:
- la competitività si risolve riducendo il costo del lavoro, ma se la BCE dà fondi ai paesi non competitivi ciò genera inflazione, fermando il miglioramento della competitività sul nascere
- gli incentivi a mettere in ordine i conti pubblici sono ridotti se non annullati dal fatto che i rischi comunque vengono socializzati dalle autorità monetarie europee, creando azzardo morale.
- Lo stesso vale per la leva delle banche, e per la rischiosità dei loro impieghi. Salvare le banche dai loro errori è la ricetta per l’instabilità economica: d’altro canto, almeno la leva finanziaria delle banche è l’unica cosa che sembra migliorata in cinque anni, essendosi ridotta.
- Gli squilibri della bilancia dei pagamenti, che non sono la causa ma l’effetto della crisi, rimangono, e ciò implica un aumento continuo dei debiti dei paesi periferici per continuare a sostenere dei deficit commerciali insostenibili.
Ne parlo su Libertiamo.
Pietro Monsurrò