La salute del serpenteDiesel o benzina? La scelta è per la salute

Diesel o benzina? E' una dell domande classiche che ci si pone quando vogliamo o dobbiamo cambiare l'auto. Diesel o benzina? Ed allora gli esperti di motori cominciano a dissertare sul chilometragg...

Diesel o benzina? E’ una dell domande classiche che ci si pone quando vogliamo o dobbiamo cambiare l’auto.

Diesel o benzina? Ed allora gli esperti di motori cominciano a dissertare sul chilometraggio, sui consumi, sul roboante effetto dell’oro rosa gettando elaborando giochi matematici con variabili e parametri che alla fin fine ingannano comunque l’automobilista comune.

Diesel o benzina? E’ questo il dilemma che ora potrebbe essere risolto assai negativamente piegando la salute ad effetti devastanti.

Se prima qualche dubbio si poteva avanzare, le ammissioni dell’OMS non lasciano più scie di incertezza: il diesel è cancerogeno, soprattutto per polmoni e prostata. I fumi esausti del diesel sono pericolosi quanto il fumo ben noto di sigaretta, l’alcol e le radiazioni ultraviolette.

Ad affermarlo senza mezzi termini è la Commissione Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc – International Agency for Research on Cancer) dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità.

Ma come siamo arrivati a tale determinazione? Dalla pubblicazione di due studi del National Cancer Institute, nei quali sono stati esaminati gli effetti del diesel su 12 mila minatori nel periodo di 50 anni. Il rischio di sviluppare tumore al polmone in quelli non fumatori rispetto ad altri soggetti non fumatori era 7 volte più alto. Un rischio anche più alto dell’esposizione al fumo passivo e più basso di chi aspira due pacchetti di sigaretta al dì.

Minatori dunque, ma anche ferrovieri e camionisti sembrano le categorie più a rischio, ma non bisogna abbassare la guardia nei confronti della popolazione in generale, afferma Kurt Straif , membro della commissione .

Più ottimista Otis Brawley, direttore dell’American Cancer Society che ha dichiarato : “Non penso sia un male avere automobili con motore diesel e non sono particolarmente in pensiero per le persone che camminano per strada. Sono abbastanza preoccupato per altre categorie come per esempio i casellanti autostradali e lo sono molto per quanti, come i minatori, si trovano a lavorare dove questi fumi sono particolarmente concentrati“.

Di diverso avviso qui in Italia il Codacons che in un suo comunicato dichiara che “ora le Procure della Repubblica potranno finalmente procedere contro i sindaci che non bloccano la circolazione dei veicoli e non prendono provvedimenti seri per scongiurare il superamento del valore limite di 50 µg/m3 di PM10, che per legge non andrebbe superato per più di 35 volte in un anno. Fino ad ora, infatti, la gran parte delle Procure archiviavano gli esposti del Codacons, con l’eccezione di Firenze e Milano, non essendoci la prova certa di una correlazione tra smog e patologie“.

Ed ancora: “Finalmente spariscono le parole probabilmente e potenzialmente e ciò rende possibile procedere con maggior successo non solo per il reato di getto pericolose di cose (674 cod. penale) ma anche per omissione d’atti d’ufficio nei confronti dei sindaci e dei presidenti di regione inadempienti. Possibile anche una class action con persone ammalate di tumore ai polmoni“.

Ma le case automobilistiche come hanno reagito? Quelle del gruppo Diesel Technology Forum, hanno cercato di evidenziare che i dati che hanno pesato sulla decisione sono quelli su emissioni di motori di 50 anni fa. Oggi, spiega Allan Schaeffer, direttore del forum, per i motori usati negli Usa e negli altri Paesi occidentali si adoperano carburanti con un ridotto contenuto di zolfo. “I nuovi bus e camion in circolazione emettono il 98 per cento in meno di particolato di quelli vecchi e il 99 per cento in meno di monossido di azoto“.

E l’affermazione è vera, ma la Iarc ha sottolineato che serviranno molti anni prima che tutti i vecchi motori in circolazione siano sostituiti da quelli più moderni. II problema vero è nei Paesi in via di sviluppo dove motori diesel di camion, generatori e macchinari di industrie e fattorie producono smog riempiendo l’aria di particolato ricco di zolfo.

Fatto sta che quando si dice ‘una volta’, erano i cavalli che stramazzavano al suolo esausti e sfiniti da tratte estenuanti dei cavalieri oggi sono i cavalli motore a far stramazzare al suolo i loro conduttori nonpiù moschiettieri.

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