Il più grande di tutti i tempi. “Vola come una farfalla, pungi come un’ape”. Sembra poesia e invece è boxe, la miglior boxe, quella esibita da Muhammad Alì nel corso di un’onorata carriera fatta di ori olimpici e titoli mondiali dei pesi massimi. Un’icona sportiva, umana e anche politica. Idolo trasversale di più generazioni, marito quattro volte, padre di nove figli. Che oggi, superati i 70 anni, continua a far parlare di sè, nonostante la discrezione con cui vive la sua pensione disturbata dal morbo di Parkinson.
Già candidato al premio Nobel per la pace nel 2007, con tanta beneficenza alle spalle e la medaglia presidenziale della Libertà conferitagli da George Bush, Alì presta oggi la sua immagine a Louis Vuitton per il progetto Core Values, campagna con cui la maison sostiene il “Climate Project” di Al Gore.
Dal 15 giugno, il sito internet di LV e la stampa internazionale ospiteranno Alì e le sue gesta. Si parte con una foto d’autore scattata da Annie Leibovitz nel giardino di casa del pugile a Phoenix, Arizona. Accanto a lui (e all’immancabile borsone griffato), c’è il nipotino di tre anni in canottiera e guantoni da pugile. Entrambi accompagnati dalla frase: some stars show you the way. Muhammad Alì and a rising star (Ci sono stelle che indicano il cammino. Muhammad Alì e un astro nascente).
Poi ancora un teaser con momenti memorabili del campione, un campagna video e altri eventi pensati da LV per quel Cassius Clay che Time ha inserito tra le 100 persone più influenti del XX secolo. E che per molti, forse la maggior parte, è semplicemente il miglior testimone dello sport applicato alla vita.