Storia Minima23 agosto 1939: quando Hitler e Stalin strinsero un patto tra amici

Il 23 agosto 1939, Il ministro degli esteri della Germania nazista Joachim von Ribbentrop (1893 – 1946) e il ministro degli esteri dell’Unione Sovietica (propriamente “Commissario del popolo0 agli ...

Il 23 agosto 1939, Il ministro degli esteri della Germania nazista Joachim von Ribbentrop (1893 – 1946) e il ministro degli esteri dell’Unione Sovietica (propriamente “Commissario del popolo0 agli Affari Esteri) Vjačeslav Michajlovč Molotov (1890 – 1986) firmarono il patto di non aggressione più noto come patto Hitler-Stalin.
Ancora oggi c’è chi discute di una brillante scelta tattica per “prendere tempo” di Stalin. Forse c’era anche questo nel conto. Comunque così la difesero non solo i sovietici, ma tutti i partiti comun isti di allora e anche successivamente. Chi non fu d’accordo semplicemente se ne andò: per esempio Paul Nizan tra i comunisti francesi e Leo Valiani tra i comunisti italiani. Ma furono comunque una ristretta minoranza. Gli altri si accontentarono della giustificazione tattica che fu diffusa allora e poi è stato ripetuta all’infinito.
Più recentemente lo spagnolo Jorge Semprun, intellettuale, allora militante comunista, poi espulso dal Pce nel 1964, ha proposto una diversa interpretazione che a me pare più convincente.
Ovvero che la costruzione dello stalinismo tra gli anni ’20 e gli anni ’30 fino alle grandi purghe del 1937-1938 e il consolidamento del potere del nazismo in Germania tra 1933 e 1938 fino alla “Notte dei Cristalli” (9 novembre 1938), si strutturano sulle stesse dinamiche, scatenando gli stessi odi, eliminando gli stessi tipi di avversari e assumendo lo stesso gergo culturale. Un processo che fa del patto Hitler-Stalin del 1939-1941 non una scelta tattica, ma un incontro tra simili, che hanno più punti in comune che non divergenti.

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