Storia MinimaParla solo alla Norvegia la sentenza contro Breivik?

La corte norvegese ha riconosciuto che Anders Behring Breivik, autore della strage di Utoya (77 persone uccise) è sano di mente e andrà in carcere per 21 anni. Sarebbe stato consolante dichiarare e...

La corte norvegese ha riconosciuto che Anders Behring Breivik, autore della strage di Utoya (77 persone uccise) è sano di mente e andrà in carcere per 21 anni.
Sarebbe stato consolante dichiarare e sentenziare l’infermità mentale e rinchiuderlo così a vita in un ospedale psichiatrico. di prendere in carica il malessere di una società che ha prodotto contemporaneamente politiche di apertura e di inclusione, ma anche scatenato forti passioni xenofobe. Non ci sono i norvegesi “buoni” e quelli “cattivi” che rovinano il quadretto idilliaco di una società felice o innocente.
Non sarebbe improprio riflettere sul senso di quella sentenza anche pensando a noi a come con facilità adottiamo la retorica delle colpe altrui per non assumere su di noi la responsabilità delle scelte che facciamo.
L’ultima prova è nella riflessione proposta stamani dal Prof. Giuseppe Bedeschi, docente di Storia della filosofia, sul “Corriere della Sera” in un suo editoriale dal titolo Prima riforma: abolire la demagogia, in cui tutto il male italiano è scaricato sui partiti, sul sistema di interessi, dimenticando che i partiti non si autonominano, che dietro, oltreché dentro, ai partiti, ci stano i cittadini – ovvero noi – non altri soggetti o esseri alieni che vogliono il nostro male.
Cosicché alla fine la filosofia è che i guai li fanno sempre gli altri e poi paga Pantalone. Non in questo caso; perché Pantalone ha avuito le sue responsabilità e sarebbe una buona occasione riconoscerlo, o se proprio non ce la si fa, almeno a dirlo, qualche volta.

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