Milano, martedì 18 settembre 2012 in una via molto centrale, una via che negli ultimi mesi è stata sventrata, richiusa, riaperta, ri-asfaltata, bucata ancora, il tutto tra una doppia fila di automobili, quelle parcheggiate nel box giallo dei residenti e quelle parcheggiate perennemente sul marciapiede, abbiamo intercettato una cosa molto interessante.
In questa incrostazione di auto, moto, dissuasori rotti e lavori in corso che continuamente vanno e vengono, la via è un bellissimo mosaico della contemporaneità della nostra città e del nostro Paese. Un luogo dove le cose avvengono in modo casuale con operazioni sempre fatte in stato di emergenza, in modo incontrollato e ricco di pressapochismo, senza visione e senza progetto ma soprattutto senza buon senso, insomma un malessere tutto italiano che accettiamo sempre ingoiando il rospo.
Oggi abbiamo fotografato uno stupendo simbolo di questo malessere, un inno alle cose fatte in fretta, malamente, sciatte, da squadre che sembrano quasi sempre improvvisate.
Ci immaginiamo un pensiero possibile della squadra che si accinge ai lavori:
“Cavolo come al solito è pieno di automobili”. “Carlo ma non hai messo ieri sera il cartello che avremmo fatto i lavori oggi?”. “Ma no dovevi farlo tu!!!”. “Vabbé procediamo lo stesso, poi magari torniamo e completiamo il lavoro”.
Tutti che parcheggiano ovunque, tanto chissenefrega!
una giuntina
panoramica della via centrale a Milano, città del design
cartello lavori attaccato con lo scotch ad un dissuasore di antica data
comunicazione lavori in corso, rispettato ovviamente da tutti
pare stiano installando un PIKE SHARING, se qualcuno ci dice cosa sia? Magari Michele
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