Eleveremo il monumento a Giordano Bruno in Campo de’Fiori, in atto di espiazione delle colpe dei nostri avi, la cui morale ignavia fu cagione del nostro ritardato progresso politico, perché serva come da simbolo alle moltitudini della libertà di coscienza, che avranno col tempo viva e potente, quando cresceranno di coltura, e perché sia monito salutare a tutti gli abili e a tutti i tiepidi, che parlano di conciliazione senza arrossire”
Antonio Labriola, Per una commemorazione di Giordano Bruno (1888), in Id., Scritti politici e filosofici, Einaudi, p. 70
17 Febbraio 2013