Grillina la madre, grillino il figlio. E la famiglia si trasferisce in Parlamento. La curiosa vicenda accade a Latina. La città, un tempo feudo pidiellino, stavolta si è schierata compatta con il Movimento Cinque Stelle. Un trionfo. Alla Camera il M5S è diventato il primo partito, raccogliendo il 28,73 per cento dei voti (il Pdl si è fermato al 26,7, il Pd solo al 18,82).
Lo sforzo dell’antica Littoria è stato ripagato. Sono riusciti a conquistare un seggio a Roma ben tre grillini locali. Due di questi sono parenti molto stretti. La mamma si chiama Ivana Simeoni. Operatrice del 118, andrà al Senato. Il figlio è Cristian Iannuzzi. Esperto di informatica, siederà alla Camera.
«Non c’è nulla di strano – racconta un esponente del Movimento – quando abbiamo iniziato l’attività con il M5S eravamo quattro gatti. Capita a volte che tra gli attivisti di lunga data ci siano parenti o amici». Peraltro, a differenza di quello che è accaduto negli altri partiti, i due grillini non sono stati nominati da nessuno. Piuttosto sono sono stati votati in rete attraverso le parlamentarie. Nessuna accusa di nepotismo, insomma. Anche se le polemiche sui giornali sono già montate.
Pochi dubbi sulla fedeltà grillina della famiglia. Mamma e figlio sono attivi da tempo. «Da cinque anni – raccontava ieri la senatrice Simeoni sulla pagine locali di Repubblica – Con Cristian, insieme a una quindicina di militanti abbiamo cominciato a sensibilizzare i nostri concittadini sui temi dell’acqua pubblica, delle strade, dei servizi e di altri diritti negati».
Un impegno già sottoposto al voto dei cittadini laziali. Due anni fa Ivana e il figlio Cristian si erano presentati alle Comunali. Sempre con il Movimento Cinque Stelle. All’epoca i risultati erano stati un po’ magri: il deputato aveva strappato 33 preferenze. La madre solo 4.