All’inizio doveva essere solo una serata. Un comizio insieme per dare al Paese l’immagine di un partito unito. Nessuna rivalità tra gli avversari alle primarie: Matteo Renzi e Pier Luigi Bersani sono impegnati in prima persona per far vincere il Partito democratico. Un evento unico, ma ben organizzato. I responsabili della comunicazione democrat avevano costruito attorno alla serata fiorentina del segretario e del sindaco di Firenze una discutibile analogia con John Beluschi e Dan Aykroyd. Renzi e Bersani, i Blues Brothers del Pd. Era il primo febbraio scorso: fotomontaggi, occhiali scuri, persino la sigla «Everybody needs somebody» sparata al termine del comizio.
Doveva finire tutto così. Renzi e Bersani che siglano la pace. Il sindaco rottamatore che si mette al servizio del partito e inizia a girare l’Italia. Anche lui impegnato in campagna elettorale. Per conto suo, però. Invece Bersani ci ha ripensato. Forse convinto dai sondaggi, ha iniziato a marcare stretto l’ex avversario. Lo tampina. Sabato scorso è stata organizzata una nuova tappa insieme, a Torino. Il sito del Pd presenta l’incontro con entusiasmo: «Bagno di folla per i Pd Brothers al banchetto di via Racconigi».
Adesso si scopre che dopo il Piemonte, il tour in tandem proseguirà. Bersani sarà ancora assieme a Renzi, per la terza volta. Non un appuntamento qualsiasi, forse quello più importante di tutta la campagna elettorale. Il 21 febbraio i due saranno in Sicilia. Una delle regioni ancora in bilico, elettoralmente parlando. A Palermo Renzi e Bersani chiuderanno insieme la corsa verso il voto. Segno che anche al Pd hanno capito che per assicurarsi la vittoria è necessario dare fondo a tutte le risorse disponibili. A partire dal sindaco fiorentino, troppo a lungo tenuto in disparte.
Le polemiche degli ultimi mesi sono state dimenticate? Non tutte. Tra pochi giorni l’ex premier Massimo D’Alema sarà a Firenze per un incontro elettorale. Matteo Renzi – quella con D’Alema è stata una delle polemiche più accese durante le primarie – lo ha già accolto a modo suo. Intervenuto stamattina sulla videochat de La Stampa, il sindaco rottamatore ha tenuto il punto: «D’Alema mancherà al Parlamento? No, con tutto il rispetto non trovo. In caso contrario avrei detto cose diverse nella campagna per le primarie».