Non sappiamo ciò che succederà nei prossimi giorni. Nè, tantomeno, quale sarà la soluzione politica che verrà individuata per cercare di risolvere lo stallo istituzionale fuoriuscito dalle elezioni. Due cose, però, sembrano certe (o, almeno, molto probabili). Da un lato, l’attuale legge elettorale – il controverso Porcellum – verrà modificata. Dall’altro, le “preferenze” dovrebbero essere reintrodotte.
Fino ad ora, il successo del movimento guidato dal comico genovese si è sviluppato sulla strenua opposizione alla vecchia classe politica. La forza del “tutti a casa” ha funzionato, proprio perchè il ceto politico viene percepito – a torto o a ragione – come una casta immobile, impenetrabile, immodificabile.
Ma, con la reintroduzione delle “preferenze”, la completa inesperienza dei cadidati del M5S potrà reggere di fronte alla concreta esperienza di buoni amministratori o buoni politici di Pd e PdL (ne esistono, negarlo sarebbe soltanto rinfocolare un inutile populismo)? Lo tsunami di Grillo, quell’onda anomala che ha già colpito la politica nelle ultime consultazioni elettorali, riuscirà a resistere? Oppure, si arresterà?