Il M5S a Monti. «La Rete controlli i nuovi vertici Finmeccanica»

«Adesso vogliamo trasparenza». La deputata a Cinque Stelle Giulia Grillo ha ancora in mano il testo del breve intervento. Appena uscita dall’Aula, mostra le poche righe che potrebbero complicare no...

«Adesso vogliamo trasparenza». La deputata a Cinque Stelle Giulia Grillo ha ancora in mano il testo del breve intervento. Appena uscita dall’Aula, mostra le poche righe che potrebbero complicare non poco la vita all’esecutivo. Nel giro di qualche settimana il governo Monti dovrà nominare i vertici di alcune delle principali società partecipate. Stavolta la pattuglia parlamentare grillina impone alcune regole di comportamento.

La questione rischiava di creare qualche problema a Palazzo Chigi anche senza l’intervento del M5S. Il calendario non ammette ritardi. Entro il 15 aprile l’assemblea dei soci di Finmeccanica – la partecipazione del Tesoro supera il 30 per cento – dovrà integrare il Cda con due consiglieri. Due giorni dopo dovrà essere nominato l’intero consiglio d’amministrazione della Cassa depositi e prestiti (partecipazione del Tesoro al 70 per cento). Un mese dopo, sarà la volta delle Ferrovie dello Stato.

In Parlamento qualcuno avanza i primi dubbi. Il governo Monti, già dimissionario, può procedere alla nomina dei vertici? E con quale libertà? L’inedita situazione di stallo istituzionale ha costretto il presidente della Repubblica a confermare l’esecutivo a Palazzo Chigi. Eppure nessun voto di fiducia lega il governo tecnico al nuovo Parlamento. Quali sono i limiti all’operatività del presidente Monti, considerata l’importanza strategica di alcune delle nomine? L’obiettivo del governo è quello di non modificare gli attuali equilibri, ma è chiaro che in questa situazione anche la conferma dell’ad di Ferrovie Mauro Moretti potrebbe dare adito a qualche critica.

Intanto il MoVimento Cinque Stelle propone alcune accortezze per permettere al governo di assolvere il compito in piena trasparenza. «Chiediamo – spiega in Aula la deputata Grillo – che vengano indicati i criteri in base ai quali si sceglieranno le figure preposte a ricoprire questi incarichi». Non solo. I parlamentari pretendono che i curricula dei candidati vengano pubblicati sul sito internet del governo, in modo da rendere pubbliche capacità e competenze di ognuno. Un passaggio necessario per garantire «che possa essere esercitato al meglio il potere di controllo da parte del Parlamento e dei cittadini e che vengano scelte personalità competenti».

Attenzione, infine, ai possibili conflitti di interesse. «Sulla competenza dei candidati non ci sono dubbi» racconta Giulia Grillo a fine seduta. Ma dalla pubblicazione in rete dei nomi deve essere evidente che i nuovi consiglieri «non versino in situazioni di conflitto di interessi e che possano, con la loro professionalità, operare con l’unico scopo dell’interesse pubblico, senza condizionamenti di sorta». Il vicepresidente della Camera Roberto Giachetti prende nota. Le richieste dei grillini saranno trasmesse alla conferenza dei capigruppo. E, in caso, a Palazzo Chigi. 

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