Dalla mezzanotte di ieri, la tv pubblica greca ERT non trasmetterà più. Licenziati in tronco più di 2500 dipendenti. Si tratta dell’ennesimo provvedimento che sta facendo sprofondare la Grecia ogni giorno in un baratro più profondo. Una decisione, quella del governo Greco di chiudere la principale televisione pubblica, che risulta come un atto inaccettabile . Le politiche economiche di austerità non possono essere prese come scusa per intaccare i fondamenti stessi della vita democratica, come il diritto di essere informati. Un atto brutale ed improvviso. La necessità di ristrutturare e rendere più efficiente il servizio televisivo greco non può portare ad un atto che, nei modi e nei contenuti, ricorda periodi bui della storia europea. Ciò detto, é chiaro che la cura di “austerità assoluta” imposta alla Grecia favorisce atti che non possiamo che definire completamente inopportuni e sconsiderati. Se é vero infatti che non si può accusare la Troika di questo atto autonomo del governo Greco, il caso delle televisioni dimostra la devastante portata economica e sociale dei programmi di austerità, conseguenza diretta dell’atteggiamento durissimo e controproducente nei confronti della Grecia delle autorità europee e del FMI, spinte da alcuni autorevoli stati membri della Unione Europea. Questo atteggiamento oggi é riconosciuto come totalmente errato da parte dello stesso FMI. A livello dell’Unione Europe invece, non pare ancora superata la visione contenuta in un rapporto pubblicato circa un anno fa della Direzione Generale dell’Economia e della Finanza della Commissione Europea, che nel fare la lista delle misure “favorevoli” all’occupazione e di quelle “sfavorevoli” sosteneva che che per favorire l’occupazione bisogna tagliare i salari e favorire i licenziamenti. Il modesto cambio, accennato più nelle parole che nei fatti dall’Unione Europea di parziale abbandono della politica di “austerità uber alles” non paiono ancora sortire alcun effetto. L’Unione Europea deve intervenire immediatamente perché il governo Greco faccia marcia indietro su questo provvedimento, l’oscuramento dell’emittente televisiva pubblica rappresenta un precedente molto pericoloso, che non deve essere trattato come un tema di carattere economico o di sovranità nazionale. Ma l’Unione Europea deve anche intervenire sugli aspetti più duri delle sue raccomandazioni che, in tutta evidenza, non possono essere applicate nei tempi e modi imposti senza continuare a portare la Grecia ancora più lontano da ogni possibile prospettiva di riscatto economico, sociale e democratica.
7 Giugno 2013