MarginiUna dedica (E. Jabès)

  Dedica «Nel cimitero di Bagneux, nel dipartimento della Senna, riposa mia madre. Al vecchio Cairo, nel cimitero di sabbia, riposa mio padre. A Milano, nella morta città di marmo, è sepolta mi...

Dedica

«Nel cimitero di Bagneux, nel dipartimento della Senna, riposa mia madre. Al vecchio Cairo, nel cimitero di sabbia, riposa mio padre. A Milano, nella morta città di marmo, è sepolta mia sorella. A Roma, dove, per accoglierlo, l’ombra ha scavato la terra, è sotterrato mio fratello. Quattro tombe. Tre paesi. La morte conosce frontiere? Una famiglia. Due continenti. Quattro città. Tre bandiere. Una lingua, quella del nulla. Un dolore. Quattro sguardi in uno. Quattro esistenze. Un grido.
Quattro volte, cento volte, diecimila volte un grido.
– E quelli che non hanno avuto sepoltura? Domandò Reb Azel.
– Tutte le ombre dell’universo, rispose Yukel, sono grida.

(Madre, rispondo al primo richiamo della vita, alla prima parola d’amore pronunciata e il mondo ha la tua voce.)»

Edmond Jabès (Il Cairo 1912 – Parigi 1991) Il libro delle interrogazioni, Marietti, Genova 1988, p. 123.

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