Ecco quello che qualunque premier farebbe e direbbe in una diretta tv unificata, in qualunque paese maturo e normale, ma che Letta non farà e dirà perché anche lui non resiste alla tentazione del talk-show con l’interlocutore che lo fa sembrare importante.
“Ho accettato questo incarico qualche mese fa dalle mani del Presidente della Repubblica con la ferma volontà di riportare il paese nell’ambito della credibilità e della fiducia nazionale ed internazionale e con la convinzione che due grandi forze politiche mature potessero unirsi per impedire al paese una nuova crisi politica ed un ennesima stagione di tempesta economica con gravi sacrifici per i cittadini. Oggi mi presento davanti a voi, ben conscio che gli italiani sono stanchi di vani sacrifici, ma anche di spettacoli televisivi dei politici e di retorici annunci, per dirvi che mi sono sbagliato. Ha prevalso ancora una volta la logica dell’egoismo e dell’opportunismo di chi pensa di coprire dietro motivazioni politiche, l’assoluta mancanza di volontà e forse anche di coraggio di affrontare le proprie vicende personali e giudiziarie, senza scaricarle sul paese, sugli altri poteri dello stato, sui cittadini. Mi assumo la mia dose di responsabilità politica, e ribadisco politica, a fronte della responsabilità morale che grava su chi causa questa crisi e dovrà giustificarla davanti al popolo italiano. Nelle prossime ore mi recherò dal Capo dello Stato, rimettendo il mio mandato all’unico depositario e garante della solidità e dell’unità delle istituzioni. Era mio dovere accettare, provare a ridare slancio, pur tra difficoltà, dubbi e contrasti, ad un paese che merita molto di più dell’ennesimo spettacolo triste offerto dalla politica in questi giorni. Potevamo riuscirci e l’Italia può ancora risolevarsi, ma tutto questo passa da una nuova legge elettorale, da un grande sforzo di lavoratori ed imprese a lavorare insieme e dalla speranza di tutti i cittadini che la classe politica, non questa forse, potrà tornare a pensare al bene comune.
@angelodaddesio
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