La crisi di governo si consuma in giro per la Capitale. In una frenetica girandola di vertici nei principali palazzi del centro cittadino. Dal Quirinale a Palazzo Chigi, passando per la residenza romana del Cavaliere in via del Plebiscito. L’agenda più fitta è sicuramente quella dello stoico presidente del Consiglio Enrico Letta. Appena tornato dagli Stati Uniti il premier ha giusto il tempo di farsi una doccia – così ha spiegato ai giornalisti – prima di dare il via alla lunga serie di incontri.
Nel pomeriggio il suo studio a piazza Colonna ospita un vero e proprio giro di consultazioni. Prima Letta incontra i ministri pidiellini Angelino Alfano e Maurizio Lupi. Poi vede il segretario del Partito democratico Gugliemo Epifani. C’è anche il tempo per un cofronto telefonico con Mario Monti. A seguire, con buona pace del jet leg, ecco arrivare a Palazzo Chigi Gianni Letta, parente stretto e ambasciatore ufficiale del Cavaliere.
Nel frattempo i protagonisti dello scontro istituzionale si spostano a bordo delle loro autoblù da un palazzo all’altro della politica italiana. Da piazza Colonna, Alfano e Lupi raggiungono i capigruppo Pdl a a via del Plebiscito, per fare il punto della situazione con Silvio Berlusconi. Verso le 18 dovranno tornare a Palazzo Chigi: il titolare dei Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini vuole vederli per conoscere le loro intenzioni. Neanche il tempo di prendere fiato e tutta la squadra di governo viene raggiunta da un’altra convocazione: alle 19.30 si riunirà il Consiglio dei ministri. Servirà per un primo confronto all’interno dell’esecutivo, ma anche per firmare il decreto che deve fermare l’aumento dell’Iva almeno fino a gennaio.
Un pomeriggio senza soste. Prima di raggiungere il Cdm, Enrico Letta incontrerà Napolitano al Quirinale. Il vertice decisivo della giornata è atteso per le 18. Se non ci saranno novità, il premier presenterà al capo dello Stato l’intenzione di chiedere una verifica della maggioranza la prossima settimana. Solo a tarda serata si potrà tirare il fiato. Al termine di un pomeriggio di incontri e confronti, gli italiani sapranno se il Paese ha ancora un governo. Forse.