Le ArgonauticheBuona Befana di m***, somari scrocconi che non siete altro.

Ecco la lettera che un Leopardi undicenne, dando notevole sfoggio di cultura, stile e umorismo, ha inviato ad un'amica di famiglia per fare uno scherzo ai suoi due figli, amici d'infanzia del futur...

Ecco la lettera che un Leopardi undicenne, dando notevole sfoggio di cultura, stile e umorismo, ha inviato ad un’amica di famiglia per fare uno scherzo ai suoi due figli, amici d’infanzia del futuro poeta. Oggi, di fronte ad una lettera del genere, probabilmente un adulto avrebbe chiamato gli assistenti sociali. Ma voi “state allegri, e andate tutti dove io vi mando, e restateci finché non torno ghiotti, indiscreti, somari scrocconi dal primo fino all’ultimo”. Insomma, buona Befana di m***, da parte di Leopardi.

Recanati, 6 gennaio 1810

Carissima Signora, Giacché mi trovo in viaggio volevo fare una visita a Voi e a tutti li Signori Ragazzi della Vostra Conversazione, ma la Neve mi ha rotto le Tappe e non mi posso trattenere. Ho pensato dunque di fer­marmi un momento per fare la Piscia nel vo­stro Portone, e poi tirare avanti il mio viag­gio. Bensì vi mando certe bagatelle per code­sti figlioli, acciochè siano buoni ma ditegli che se sentirò cattive relazioni di loro, que­st’altro Anno gli porterò un po’ di Merda. Veramente io voleva destinare a ognuno il suo regalo, per esempio a chi un corno, a chi un altro, ma ho temuto di dimostrare parzia­­lità, e che quello il quale avesse li corni curti invidiasse li corni lunghi.

Ho pensato dun­que di rimettere le cose alla ventura, e farete così. Dentro l’anessa cartina trovarete tanti biglietti con altrettanti Numeri. Mettete tut­ti questi biglietti dentro un Orinale, e mi­schiateli bene bene con le vostre mani. Poi ognuno pigli il suo biglietto, e veda il suo nu­mero. Poi con l’anessa chiave aprite il Baul­le. Prima di tutto ci trovarete certa cosetta da godere in comune e credo che cotesti Si­gnori la gradiranno perché sono un branco di ghiotti. Poi ci trovarete tutti li corni segna­ti col rispettivo numero. Ognuno pigli il suo, e vada in pace. Chi non è contento del Cor­no che gli tocca, faccia a baratto con li Corni delli Compagni.

Se avvanza qualche corno, lo riprenderò al mio ritorno. Un altr’Anno poi si vedrà di far di meglio. Voi poi signora Carissima,avvertite in tut­to quest’anno di trattare bene cotesti signo­ri, non solo col Caffe che già si intende, ma ancora con Pasticci, Crostate, Cialde, Cial­doni, ed altri regali, e non siate stitica, e non vi fate pregare, perché chi vuole la conversa­zione deve allargare la mano, e se darete un Pasticcio per sera sarete meglio lodata, e la vostra Conversazione si chiamerà la Con­versazione del Pasticcio. Frattanto state alle­gri, e andate tutti dove io vi mando, e restate­ci finché non torno ghiotti, indiscreti, soma­ri scrocconi dal primo fino all’ultimo.
La Befana

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