Le gocce di pioggia sono note musicali in quell’enorme spartito che è il cielo. Bisogna tradurle, farle proprie per poi comporre un’opera, la tua, che non ha tempi definiti. Quando l’acqua cesserà d’invadere strade e cuori, non ci sarà più spazio per apportare correzioni. Il passato diventa presente ed è l’unica occasione che hai per rappresentarlo al meglio oppure dargli un senso. Componi i baci dati, quelli rifiutati e le facce che non hai dimenticato. Le città che hai visitato, le persone conosciute per pochi minuti, i discorsi brevi e quelli inutilmente lunghi, gli amori che non sanno nascondersi mai. Tra poco la pioggia farà una pausa e in tutto questo pensare, non ho ancora tradotto una nota.
6 Febbraio 2014