Il galateo del pendolare prevede – o dovrebbe prevedere – una serie di norme di buon senso volte a regolare la convivenza su quello che normalmente è un pacifico treno, ma che, in particolari condizioni, può trasformarsi in Christine la macchina infernale. Queste convenzioni comprendono (ma non si limitano a):
– non mettere i piedi sui sedili;
– non spargere unghie sui compagni di viaggio mentre ci si fa la manicure;
– non sbraitare al telefono;
– non limonare rumorosamente.
Esatto, non limonare rumorosamente. Perché il pendolare lo sa, specie se percorre ogni giorno una tratta altamente frequentata da studenti universitari: il limoneur compare quando meno te lo aspetti. Sale sul treno sotto mentite spoglie, quelle di un giovane tutto libri e compostezza, poi, una volta accomodatosi con la fidanzata – o chi per essa – sul comodo sedile in skai blu, comincia a esibirsi in giochi di lingua, mani e risucchi.
Giochi di mani, giochi da villani si diceva ai miei tempi, ma dei giochi di lingua cosa si sa? Sono concessi in treno? E se sì, fino a che punto? E ancora, il capotreno deve distribuire palette in modo che i passeggeri possano dare un voto alla performance? Dei cappellini con le mani che fanno clap-clap si hanno notizie?
Ma, mentre gli astanti si chiedono attoniti come possano due lingue fare tanto rumore, ai limoneur tutto questo non importa. A loro interessa – probabilmente a ragione – solo il loro piccolo grande amore e non certo il bon ton del pendolare. Bon ton che, tra l’altro, sconsiglia vivamente di limonare in allegria per cinque buoni – anzi, ottimi – motivi:
1. da una grande salivazione derivano grandi responsabilità e non sempre si ha a disposizione una bavaglia;
2. il sonoro che spesso accompagna le gesta dei limoneur – smack, slurp, sdeng – non è sempre musica per le orecchie del pubblico in carrozza;
3. per le mani che corrono disinvolte sotto i vestiti hanno inventato i divani, le automobili e persino i motel;
4. leccarsi vicendevolmente le dita rafforzerà anche il sistema immunitario, ma dato che nessuno ha mangiato dei Fonzies, ci si può tranquillamente accontentare di godere solo a metà;
5. le conseguenze del godere – sebbene a metà – sono sovente più consone a un set cinematografico con Rocco Siffredi che a un treno Milano – Lecco, per quanto il nome possa ingannare.
Quindi, cari limoneur rumorosi, per noi pendolari è no. Ma non disperate, nella classifica delle persone sgradevoli che si possono incontrare in treno la ragazza che si fa la ceretta viene prima di voi. Peli battono bava 10 a 0. Per ora.