Alla fine di novembre inizierà a Roma il Giubileo speciale indetto dal Papa. In Francia, nello stesso tempo, vige lo Stato di Allerta Generale e negli altri paesi occidentali i governi sconsigliano manifestazioni che possano portare a grosse concentrazioni di pubblico. Per Roma, poichè la Chiesa ha deciso di non sospendere il Giubileo, saranno mobilitate decine di migliaia di persone per la sicurezza, da agenti ps a militari di truppa. In genere le grandi manifestazioni religiose, decise autonomamente dal Vaticano, vengono accolte con compiacimento dallo Stato italiano per i risvolti turistici, in questo caso, però, sicuramente le spese saranno superiori ai ricavi e i rischi ben oltre la media normale per eventi di questo tipo. E’ possibile, peraltro, che il Papa e i suoi collaboratori abbiano in qualche modo stabilito un rapporto con l’Isis per ottenere una tregua. Non si deve dimenticare che il Papa e la Chiesa hanno invitato i cristiani della Siria, perseguitati e cacciati dalle loro residenze, a non resistere, come hanno fatto invece a suo tempo i cristiani maroniti del libano che hanno costituito milizie armate e ben organizzate con le quali hanno difeso i loro beni e i loro territori: potrebbe esserci stato dunque uno scambio e si può sperare che tutto l’impasto estremista dell’Isis possa in qualche misura essere controllato.
Dico questo perchè, a differenza di quanto pensano molti, gli attentati Isis non sembrano il frutto di operazioni telecomandate e organizzate secondo una strategia studiata da tempo. Sembrano invece operazioni organizzate da gruppi di fanatici che hanno la forza di cercare con la morte il martirio e rispondono a indicazioni generali dell’Isis senza una precisa logica militare. Quanto è successo a Parigi non è tecnicamente molto sofisticato, se lo si compara all’11 settembre, perchè gruppi armati con armi leggere hanno sparato qua e là fino a che non hanno raggiunto un teatro pieno di gente dove il loro stragismo ha avuto più effetto. Alcuni sono riusciti a scappare, altri, come desideravano, si sono fatti ammazzare nella speranza delle 72 vergini da possedere nel paradiso dell’Eden come loro promesso.
L’Italia è quindi l’unico paese al mondo che non sceglie autonomamente i termini della propria sicurezza, in una situazione che lo stesso Papa ha definito una guerra. I suoi governanti hanno dichiaratamente affermato che l’italia, per il suo tipo di politica, non può rappresentare un obiettivo primario per l’Isis, in altre parole che l’Italia assomiglia meno a un paese occidentale moderno che gli altri paesi d’Europa, dunque rappresenta una minore provocazione anti islamica di quanto non siano la laica Francia e i paesi anglosassoni. E’ vero.