Come ci chiese quel passante spaesato davanti ai nostri amici che festeggiavano il loro matrimonio etero con un altrettanto etero brindisi. Non so cosa ha confuso quel signore, forse ci siamo confusi noi, pensando che si riferisse alle unioni tra gay. Lui invece stava semplicemente citando il mito della metà tratto dal Simposio di Platone.
Come racconta Aristofane, una volta gli esseri umani erano suddivisi in 3 generi: uomo-uomo, donna-donna e uomo-donna e Zeus per punire l’insolenza di questi ultimi, li separò con un fulmine, creando così i due gender ‘tradizionali’: uomo e donna. Quando dunque gli uomini primitivi furono così tagliati in due, ciascuna delle due parti desiderava ricongiungersi all’altra. A causa di un iniziale problema ‘di design’ però (cioè che gli organi riproduttivi stavano dalla parte sbagliata), gli esseri umani rischiavano di estinguersi. Ma Zeus, mosso da pietà, ricorse a un nuovo espediente. Spostò sul davanti gli organi della generazione. Lo scopo di questi individui così formati era quello di formare una coppia: se un uomo avesse incontrato una donna, essi avrebbero avuto un bambino e la specie si sarebbe così riprodotta, ma se un maschio avesse incontrato un maschio, essi avrebbero raggiunto presto la sazietà nel loro rapporto, si sarebbero calmati e sarebbero tornati alle loro occupazioni, provvedendo così ai bisogni della loro esistenza. Da qui Aristofane si dilunga in una spiega un po’ sessista che esalta le unioni uomo-uomo e praticamente ignora quelle donna-donna, cavandosela comunque meglio di Bergoglio.
Sono passati solo 24 secoli e siamo ancora qui a menarla. Stiamo andando bene, forse adesso le copie gay possono adottare i figli del compagno o forse non gliene frega un cazzo a nessuno e stiamo solo cercando di non parlare di robe davvero scomode.
Nell’elenco dei paesi europei che non hanno ancora una legislazione in materia di unioni civili ci sono: Bulgaria, Italia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e Slovacchia. E città del vaticano of course, che però dice ‘no’ a tutto, anche all’Europa. Nel frattempo la Spagna, cattolica e abbastanza nuova alla democrazia, riconosce il matrimonio tra persone dello stesso sesso dal 2005. Riflettiamo