L'onda perfettaIl buongiorno di Amsterdam

Se penso alle città dei paesi nordici sono due le cose principali che mi vengono in mente: il legno e la luce. Sì, la luce. Potrebbe sembrare un ossimoro avanzare una tale associazione proprio a lu...

Se penso alle città dei paesi nordici sono due le cose principali che mi vengono in mente: il legno e la luce. Sì, la luce. Potrebbe sembrare un ossimoro avanzare una tale associazione proprio a luoghi che devono fare i conti con la sua assenza, ma credo che sia la mancanza a rendere qualcosa così speciale e quindi a permetterle di essere presenza in maniera diversa. È camminando fra i paesi del nord Europa che, mentre alzi lo sguardo alle finestre delle case, puoi scorgere dai vetri il bagliore di candele, luci soffuse, decorazioni luminose…E poi c’è il legno, chiaro, come quello con cui è stata realizzata la stanza che ho preso in affitto per il mio soggiorno ad Amsterdam. Viaggiare significa rinnovare determinati sentimenti e nella capitale olandese ha prevalso la gratitudine che è riuscita a sorprendermi per le modalità con cui ha deciso di palesarsi: come se qualcuno avesse disposto per te situazioni così gentili, ospitali e cariche di affetto da non farti mai sentire sola ovunque tu possa trovarti nel mondo. E così capita di svegliarsi ad Amsterdam, in un piccolo nido realizzato nel giardino di una casa divenuta bed and breakfast, ogni mattina aprire la porticina della tua stanza e sul tavolino della colazione preparata appositamente per te trovare messaggi di buongiorno, scritti dai proprietari della struttura. Dimostrazioni così semplici, eppure allo stesso tempo così ricercate e preziose, che è inevitabile pensare che niente di quello che tu doni al mondo si disperde. Sono quei fogli di carta conservati a ricordo dei buongiorno di Amsterdam a ribadirmi quanto quella città abbia saputo accogliermi con dolcezza. Le emozioni vissute in un luogo sono collegate a ciò che quel posto sa donarti ed Amsterdam ha saputo circondarmi di un affetto che non mi sarei aspettata; e poi la capitale olandese è un concentrato di cose che mi piacciono, la bellezza e l’armonia delle cose che ti fanno stare bene. È la delicatezza ed il fascino del tulipano; sono i colori delle tele di Van Gogh conservate in uno dei più bei musei mai visti; è il richiamo storico di un popolo di commercianti e naviganti alla scoperta di nuove terre; è un’architettura da fiaba. È una scatola di latta piena di biscotti che ancora adesso, aprendola, riesco a sentire il profumo di miele e cannella; è la certezza di un’amicizia nata per caso in un pomeriggio d’estate e mantenuta attraverso gli anni e le distanze, la semplicità di chi sa quali sono le priorità della propria vita.

Prima di andare via ho lasciato anche io un messaggio sul quaderno degli ospiti del bed and breakfast ed ho dato uno sguardo a quelli scritti da chi era passato ed ha lasciato una traccia di sé, mi affascina trovare connessioni con persone sconosciute provenienti da luoghi differenti. Ho raccolto i messaggi di buongiorno che mi somo stati destinati ogni mattina, li ho riposti in valigia ed ho chiuso alle mie spalle la porta di legno del mio nido olandese. La luce del mattino avrebbe fatto capolino da lì a poco, mi sono diretta verso la stazione con il sorriso di chi sa che il bene sa raggiungerti ovunque tu sia se sai riconoscerlo.

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