Una notte insonne con il telecomando di Twitter in mano si è trasformata nel migliore risveglio per l’Italia di questo 2016. I bookmaker dei social network hanno azzeccato: il maestro Ennio Morricone ha vinto il suo primo Oscar per la migliore colonna sonora, quella del film The Hateful Eight di Quentin Tarantino.
I rumor social hanno portato bene e, dopo cinque nomination agli Oscar – la prima nel 1979 con Days of Heaven di Terence Mallick – il grande compositore, direttore d’orchestra e musicista italiano si porta a casa l’ambita statuetta per la migliore colonna sonora.
“Non c’è grande musica senza un grande film”, come ha ribadito commosso l’umile Morricone, ma aggiungerei anche che “non c’è film resistente alla polvere del tempo senza grande musica”. Ripenso a quanto il cinema dei Leone o dei Tornatore debba riconoscenza a vita alle partiture del maestro italiano.
Sembra una beffa la vittoria dell’Oscar legata ad una pellicola di Quentin Tarantino, uno dei registi più controversi e sopra le righe della Hollywood degli ultimi venticinque anni. Ricordo la partita di alcuni di noi all’esame di storia del cinema con Mino Argentieri nel lontano 1997.
Noi che difendevamo a denti stretti il regista di Le Iene e Pulp Fiction fummo bacchettati dal grande storico del cinema: “Ragazzi, andiamo cauti con certi giudizi. E’ troppo presto per parlare”.
Oggi il tempo è dalla nostra parte. Le visioni pulp e cinefile di Tarantino stendono il tappeto rosso al trionfo di Morricone che, dopo la statuetta alla carriera, è entrato nel firmamento hollywoodiano.
Nel frattempo su Twitter l’hashtag #Morricone si fa strada e, al momento della pubblicazione di quest’articolo secondo i dati di Twitter Reach, ha raggiunto quasi 200 mila account con un’esposizione di 220 mila impression. Il tweet più prezioso da segnalare? Quello di @QuincyDJones: “What an honor 2 present the #Oscar for Best Original Score 2 mi fratello Ennio Morricone with my brother @Pharrel”.
L’account ufficiale Twitter del maestro @MEnnioMorricone tace ancora ed è fermo ad un tweet del 25 ottobre 2013 “Ho pubblicato una nuova foto su facebook”. La sveglia dell’Oscar è suonata da un pezzo e forse è il caso di farlo cinguettare.