L’infuriare della battaglia per le primarie a Milano riguarda per il momento solo l’interno delle singole formazioni e, in pratica solo l’interno della sinistra. La candidata Balzani risulta la più attiva di tutti essa gode non solo dell’appoggio del sindaco uscente Pisapia ma anche degli ex candidati Boeri e Onida personaggi autorevoli nella sinistra milanese ma non così popolari all’interno del partito PD. L’assessore Majorino invece è un vecchio militante ( vecchio si fa per dire perchè ha solo 41 anni) e la sua attività ha raccolto consensi all’interno del partito. Bisogna ricordare che alle primarie votano prevalentemente gli iscritti al partito. La signora Balzani ha offerto il cosiddetto ticket al giovane Majorino cioè gli ha proposto un posto come vicesindaco se rinunciava alla candidatura convogliando i suoi voti su di lei. Majorino che, come abbiamo visito, così giovane non e che si ritiene un accreditato dirigente del partito di maggioranza relativa, ha risposto proponendo il ticket contrario. Per adesso, ma mancano poche ore all’inizio delle votazioni, la situazione è in stallo.
Intanto intorno a Sala si continuano ad aggregare personaggi della vita Milanese e l’ultimo caso è quello del maestro Alberto Veronesi, direttore d’orchestra e figlio del noto oncologo. Il problema è che costoro non hanno un’elettorato abituato ad andare a votare le primarie nelle sezioni del PD che sono spesso, (orrore!) le vecchie sezioni del PC ma è li che Sala deve vincere perchè sul piano dei voti reali l’opinione pubblica gli è favorevole e la destra non riesce a tirare fuori un candidato. Questa mattina Salvini ha espresso il suo favore per il candidato Stefano Parisi già direttore della confindustria e indicato già una prima volta da Berlusconi. Stefano Parisi è però di Roma. Tranne un breve periodo come Direttore Generale del Comune di Milano ha sempre gravitato su Ministeri romani. Nessun problema se dovesse contrastare la signora Balzani dello studio Ukma che è di Genova ma con Sala che è milanese sarebbe un’altro discorso.
Interessante nel contesto milanese lo spostamento progressivo degli ex repubblicani e liberali verso la candidatura Sala. Essi hanno gia fatto un’ affollata riunione e si delineano sorprese anche nel campo bersluconiano ( di qui, probabilmente, la frettolosa presa di posizione di Salvini in favore di Parisi). Questo movimento però rischia di incagliarsi se la candidature Sala dovesse essere rovesciata da una candidatura di sinistra “ pesante”. Non si tratta del noto Partito della Nazione ma della tradizionale maggioranza dei Milanesi prudenti, tecocratici, in altre parole , borghesi.