Largo ai vecchi“Dio stramaledica gli Inglesi” (Mario Appelius)

Improvviso come un temporale d'estate è arrivato il Brexit. Fino all'ultimo quasi tutti gli osservatori non se lo aspettavano e sono andati a dormire tranquilli e fiduciosi nel piccolo ma costante ...

Improvviso come un temporale d’estate è arrivato il Brexit. Fino all’ultimo quasi tutti gli osservatori non se lo aspettavano e sono andati a dormire tranquilli e fiduciosi nel piccolo ma costante vantaggio dei Remain. Il risveglio è stato duro, la Sterlina perdeva già il 9% e la Borsa Italiana l’11%, soprattutto i bancari.

Saranno guai: piccoli guai per l’Inghilterra, grossi guai per noi. Sì, perché il così detto effetto domino aumenterà la fragilità del sistema europeo e la BCE ha predisposto difese nei confronti dell’Euro ma non può predisporre, per ora, difese nei confronti dei Titoli di Stato. Gli stati più deboli, come l’Italia, saranno presi di mira. Non è una congiura, semplicemente gli amministratori di fondi internazionali ridurranno la loro esposizione sui Titoli degli Stati appartenenti a un sistema come quello europeo che si infragilisce. Lo farebbe chiunque e lo faranno anche gli italiani quindi vedremo lo Spread dilatarsi forse come ai tempi di Berlusconi.

Resisteranno le Banche italiane a queste pressioni? Non sarà necessario fare qualche operazione come negli anni ’30 a carico degli azionisti e dei portatori di obbligazioni subordinate?

Il panorama è cupo e popolato da urlatori cretini che vociano contro l’Europa senza sapere neppure cos’è e vogliono il ritorno alla Lira cioè la banca rotta completa.
Ancora una volta al di là della Manica si sono create le condizioni perché il blocco continentale fallisse come a Waterloo e come nel ’44 sulle spiagge della Normandia.

Ai posteri stabilire di chi è la colpa. Noi non ne abbiamo né il tempo né la voglia.

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