Faust e il GovernatoreL’Europa non comprende assolutamente il fenomeno Trump. The Donald può vincere perchè l’America è molto diversa da come la conosciamo

In Europa pensiamo che gli Stati Uniti siano la California, il New York Times e il Washington Post. Invece l'America è ben diversa. La Bible Belt non sappiamo quanto sia rozza, grezza, e popolata d...

In Europa pensiamo che gli Stati Uniti siano la California, il New York Times e il Washington Post. Invece l’America è ben diversa. La Bible Belt non sappiamo quanto sia rozza, grezza, e popolata dai seguaci del Ku Klux Klan.

In un post del maggio scorso scrivevamo: “l’ignoranza dell’americano medio spesso è abissale. Noi siamo subito pronti a criticare le nostre scuole e i nostri insegnanti. Ma non abbiamo idea di quanta ignoranza ci sia nelle High School americane. Solo all’Università colmano i gap con la Vecchia Europa”.

Il problema, serio, in tutto il mondo, è la divaricazione del tenore di vita tra classi agiate e non. La scomparsa della classe media è il fattore decisivo. Nella recente intervista di Barack Obama a Repubblica, il presidente degli Stati Uniti insiste sulle politiche economiche inclusive: “La nostra sfida, quindi, è quella di fare in modo che i benefici dell’integrazione siano condivisi più ampiamente e che eventuali problemi economici, politici o culturali, siano affrontati correttamente. Ciò richiede politiche economiche inclusive, che investano fortemente nei nostri cittadini dando loro istruzione, competenze e la formazione necessaria per aumentare gli stipendi e ridurre le disuguaglianze. Richiede un sistema di scambi commerciali che protegga i lavoratori e l’ambiente. Richiede di tenere alti i nostri valori e tradizioni in quanto società pluraliste e diverse; e di rifiutare una politica di “noi” contro “loro” che cerca di fare di immigrati e minoranze un capro espiatorio”.

Obama centra il punto, e parla di “capitalismo senz’anima”: “ho messo in guardia contro un capitalismo senz’anima che avvantaggia solo i pochi in alto e che contribuisce alla disuguaglianza e a un gran divario tra ricchi e poveri…Abbiamo bisogno di forti reti di sicurezza per proteggere le persone in tempi di difficoltà. E dobbiamo continuare a lavorare per frenare gli eccessi del capitalismo adottando standard più severi per il settore bancario e in materia fiscale, e una maggiore trasparenza, per aiutare a prevenire le ripetute crisi che minacciano la nostra prosperità condivisa”.

Nella transizione delle economie occidentale da prevalentemente manifatturiere a concentrate sui servizi, sarà decisiva la conoscenza, l’abilità intellettuale, le competenze. E molti rimarranno fuori, se non hanno la formazione adeguata.

Questo spiega come mai Hillary Clinton non è in testa ai sondaggi con 50 punti di vantaggio. Federico Rampini ha scritto correttamente che “il margine ridotto non è quello che ci si aspetterebbe per una candidata qualificata, esperta, competente, che affronta un cialtrone, egomaniaco, narcisista, imbroglione e bugiardo, incompetente e inaffidabile”.

Dopo il terzo dibattito Trump-Clinton – dove Trump ha dichiarato di accettare solo un risultato elettorale chiaro, riservandosi un legal challenge in caso di “questionable result” – bene ha fatto il Financial Times di venerdì scorso a titolare “in prima pagina “Trump stokes future over accepting US election result”. Nella pagina dei commenti – dove il motto è “without fear and without favour”, l’FT sostiene che il partito conservatore Americano dovrebbere prendere le distanze da “The Donald”: “Bitter Trump must not poison US democracy”.

Lo scrittore Scott Turow, autore di numerosi bestseller, ha detto: “Se domani Trump dicesse che il mondo è piatto e che c’è una cospirazione per farlo credere rotondo molti dei suoi gli crederebbero. Perchè pensare che mentono tutti salvo chi dice cose incredibili e senza riscontri semplifica la vita. Chi non guarda ai fatti non ha bisogno di prendersi responsabilità“.

Il professore tedesco di sociologia Hartmut Rosa sulla Lettura/Corriere ha insistito sul tema del mancato ascolto, sulla risonanza che non c’è: “Credo che l’attuale crisi della democrazia dipenda dal fatto che le persone non si sentano più ascoltate, viste interpellate. La democrazia è una grande cassa di risonanza: dà a ciascuno una voce che può essere udita e consente perciò il rapporto reciproco. Ma la promessa è disattesa…La crisi può essere superata solo riconquistando la nostra capacità di risonanza e per questo è necessario un mutamento delle istituzioni politiche, economiche, sociali e statali”.

Sono queste le classi, arrabbiate, che voteranno per Donald Trump. Più Trump è grezzo, insulso, più è considerate verace e non ipocrita. Ai pochi europei che tifano per Trump consiglio di leggere il discorso di Michelle Obama, che può essere riassunto dall’espressione “Enough is enough”.

P.S.: inaspettatamente i maggiori lettori di questo blog risiedono negli Stati Uniti. Talenti scappati? Sarei lieto se commentassero questo post su Trump e Clinton.

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