Largo ai vecchiSEMPLICI E SENILI CONSIDERAZIONI SUL REFERENDUM

Mi pare che oggi lo spread tra Titoli di Stato italiani e quelli tedeschi sia vicino ai 187 punti. Niente di grave dicono molti, lo abbiamo avuto anche a 500 punti. D'altra parte i BUND tedeschi s...

Mi pare che oggi lo spread tra Titoli di Stato italiani e quelli tedeschi sia vicino ai 187 punti.

Niente di grave dicono molti, lo abbiamo avuto anche a 500 punti. D’altra parte i BUND tedeschi sono richiesti al punto che danno un interesse passivo, cioè alla scadenza danno meno di quanto si è pagato per comperarli. Purtroppo la Spagna ha oggi uno spread inferiore al nostro cioè poco sopra i 125 punti il che vuol dire che gli investitori internazionali hanno più fiducia nella Spagna, che ancor oggi è senza Governo, che nell’Italia.

Di per se stesso lo spread non vorrebbe dire molto, sale e scende secondo le contingenze politiche del momento se non che il patrimonio di quasi tutte le banche italiane è formato di Titoli di Stato che si adeguano nel prezzo e nel tasso ai valori dello spread. Non solo le banche hanno i loro soldi investiti in titoli di stato ma anche gli enti di stato si fondano in gran parte su questo tipo di investimenti.

L’altra parte delle garanzie, bancarie e degli Enti, sono rappresentati in genere da immobili che oggi hanno un valore molto teorico perché il mercato si è inopinatamente inaridito ed è difficile vendere un immobile e quindi darne un valore reale.

Tutto questo per dire che il fragile sistema finanziario italiano, molto calunniato e demonizzato non si sa perché, difficilmente potrebbe superare una “crisi di credibilità” e, più facilmente, andrebbe nella direzione di quella che un tempo si chiamava bancarotta con il risultato pratico di trovarsi nelle condizioni della Grecia. A questo proposito bisogna ricordare che la Grecia continentale, le isole spesso hanno una loro economia povera ma autonoma, è sottoposta ancor oggi a grossissime difficoltà sociali e a un impoverimento di tutti i ceti rapido e progressivo che porta a manifestazioni di violenza o di rassegnazione disperata. Gli unici che si salvano sono gli armatori anche perché abitano a Londra.

Sembra esagerato questo fosco paesaggio per un paese come l’Italia e può sembrare anche ricattatorio verso coloro che il 4 dicembre si appresterebbero a votare NO al referendum creando, obbiettivamente, condizione di instabilità politica anche per una mancanza di alternativa all’attuale compagine di Governo. Naturalmente, per chi si fida del famoso stellone, potremmo anche superare le difficoltà che peraltro non sono solo nostre viste le ormai prossime elezioni in Francia e Germania però noi altri che siamo anziani abbiamo una visione più cauta della vita politica e diffidiamo delle coalizioni del “tanto peggio – tanto meglio” fondate unicamente su valori negativi.

Abbiamo dunque deciso, per il 4 dicembre, di prescindere dagli argomenti costituzionali e di guardare solo agli argomenti politici che il prossimo referendum ha messo in moto ricordando quanto è successo in Inghilterra dove gli inglesi, con una maggioranza ridotta, hanno voluto staccarsi dall’Europa e solo dopo la costatazione sciagurata dei risultati elettorali si sono resi conto di aver commesso un errore difficile da rimediare e di andare in contro a problemi gravi per il loro sviluppo economico. Anche gli americani dopo la vittoria del Sig. Trump si sono resi conto che il loro sistema elettorale, che ha dato due milioni di voti complessivi in più alla Sig.ra Clinton, deve avere qualche difetto e molti giovani sono inutilmente scesi in piazza a protestare.

Queste sono le semplici e senili ragioni che ci porteranno a votare SI anche se esposte in modo rozzo e semplicistico. Noi siamo tra quelli che non hanno paura del voto ma del vuoto.

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