Ego politicoReferendum, la narrazione di Renzi è morta: lo dicono i numeri

"Renzi firma le dimissioni con la matita di Piero Pelù": così scrive un incontenibile Lercio la cui satira a volte coglie in pieno le situazioni. Renzi come disse si dimette ma solo da presidente d...

“Renzi firma le dimissioni con la matita di Piero Pelù”: così scrive un incontenibile Lercio la cui satira a volte coglie in pieno le situazioni. Renzi come disse si dimette ma solo da presidente del Consiglio. Non lo fa per coerenza ma per strategia: lo vedremo nei prossimi mesi se riuscirà nell’intento.

 https://www.facebook.com/lercio.it/posts/1285358778172966 

Comunque il post vuole parlare di come tutta la narazione di Renzi da quando era sindaco di Firenze e faceva la prima Leopolda con Pippo Civati (ora suo strenuo avversario politico) sia andata al macero di fronte alla djura realtà dei dati del voto referendario.

“Me ne assumo la responsabilità. Ho perso io, non voi. Chi lotta per un’idea non perde mai” così si è espresso nel discorso in cui annunciava le dimissioni Renzi, facendo una mezza gaffe. Ma perché ha perso, se lo sarà chiesto?

 https://www.facebook.com/giuseppecivati/photos/a.473524202488.251072.260348547488/10154543391757489/?type=3 

Analizziamo un po’ di numeri

La mappa divisa per regioni indica come il Sì abbia vinto in Emilia-Romagna, Toscana e Trentino Alto Adige/Südtirol. Ha vinto in due roccaforti del Pd, le cosiddette regioni rosse. E già qui si scopre come tutta la propaganda di Renzi si sia sciolta nella gestione del potere: lì dove il partito ancora è in grado di veicolare il voto il Sì ha vinto per un soffio. Renzi non sfonda più in zone dove un candidato “trasversale” come lui avrebbe dovuto fare, Milano a parte dove il Sì passa di poco e dove c’è un sindaco a lui vicino.

Rimane il Trentino, a prima vista un risultato strano. Perché le altre regioni a statuto speciale hanno votato no. Però andando a vedere le singole province scopriamo che solo nella provincia autonoma di Bolzano vince il Sì (a Bolzano città di pochissimo) mentre a Trento passa il no. Bolzano è l’autonomia più centrifuga d’Italia, quella con più “indipendenza” dallo stato centrale. Si tratta di un’area a discretto benessere e dove il benessere è maggiore c’è stata più volontà di accettare la riforma costituzionale. Che avrebbe da una parte ricentralizzato molti poteri ma dall’altra garantiva maggiore rappresentaza al Senato a una provincia come Bolzano. Il Südtiroler Volkspartei (democristiani sudtirolesi) che ha molto consenso ha appoggiato il Sì come il Pd, perché il Sì avrebbe paradossalmente reso più difficile qualsiasi riforma che riducesse i vantaggi delle regioni a Statuto speciale e lì non si sentono quasi per niente italiani (lo dimostra il fatto che il loro sito non è aggiornato in italiano ma solo in tedesco).

Se guardiamo alle province quindi diventano solo Bolzano, alcune emiliane e alcune toscane (Firenze ha ovviamente la percentuale più alta di Sì).

 https://www.facebook.com/GeoPoliticalCenter/photos/a.198188023600260.50816.197198593699203/1175798449172541/?type=3 

Analisi per età

Il rottamatore contro gli anziani della politica e per il rinnovamento ottiene un sonoro no dai giovani ma un Sì dalle persone sopra i 54 anni. Gli anziani di solito non votano il per il cambiamento netto, i giovani sì. Non mi soffermerei troppo che i giovani sono disinformati (non è detto che gli anziani sappiano bene in cosa consistesse la riforma) ma una presa di distanza da Renzi, il suo governo, il metodo e in parte anche il merito.

 https://www.facebook.com/youtrend/photos/a.1218930004820706.1073741838.246504245396625/1218930071487366/?type=3 

Analisi per livello di istruzione

Più vicini al Sì gli elettori con licenza elementare e media, più vicini al no quelli con licenza superiore. Leggermente inferiore la quantità di no per chi ha la laurea o oltre. Questa flessione forse si riallaccia al fatto che l’aumento di benessere rende più propensi ad appoggiare il Sì, ovvero il governo e quindi la riforma.

Centro vs periferia

Come analizzato su Notizie V Municipio Roma è un caso molto chiaro. Come i romani hanno bocciato il candidato sindaco di Renzi, Roberto Giachetti, municipi del centro a parte, così i Sì hanno vinto nel I e II municipio mentre negli altri ha vinto il no. I municipi dove il Movimento Cinque Stelle è andato meglio sono anche quelli dove il No ha trionfato e risultano anche quelli più poveri di Roma (VI e V Municipio, Roma Est).

Conclusioni

Avevo spiegato cosa non andasse nella riforma costituzionale, ora è da suggellare cosa non va nella politica renziana. Il Pd sarebbe un partito di sinistra ma ha più l’appoggio degli imprenditori che non dei lavoratori, ha più l’appoggio di chi sta meglio, ha più l’appoggio di chi vive nelle zone centrali mentre viene bocciato dai quartieri popolari e dalle periferie. Il Sud lancia un chiaro segnale, che è di amarezza oltre che di rabbia. Solo Toscana, Emilia Romagna, Alto Adige e in parte Lombardia e Piemonte hanno aumentato un pochino il consenso verso un governo che è ormai al potere da due anni e mezzo ma che non ha mostrato il volto del cambiamento in meglio, bensì quello dell’arroganza del marketing politico al potere.