Forse mai mi sono tanto divertito nella vita come guardando le reazioni alla notizia della mia costituzione di un movimento politico. Un caro amico cui riconosco saggezza, anche perché più anziano di me, mi dice: «È la cosa più bislacca che possa venire in mente ad un essere razionale». Un altro caro amico cui riconosco coraggio, anch’egli più anziano di me, mi dice: «Ma sei sicuro di imbarcarti in un’impresa del genere con nessuno dietro?».
Poi ci sono quelli che mi dicono che l’Italia sta andando in rovina e «Nessuno fa niente»: a me! Al che ribatto: «Ma’, veramente io avrei fondato un movimento politico. Proprio per fare qualcosa». Come niente. Avanti a dire che nessuno fa niente.
Mi sono reso conto che il maggior guasto prodotto dalla combinazione social/cellulare è l’autismo. Soprattutto se dici qualcosa che non ricade nel range del probabile. Quante probabilità ci sono che mentre scagli l’invettiva contro il malgoverno e le inveterate cattive abitudini del tuo Paese l’altro ti dica: ho fondato un partito? Approssimate allo zero. Per cui questa cosa viene non percepita, esattamente come un ultrasuono.
Oppure viene sentita ma indispettisce oltremodo l’idea che tu possa aver pensato – figuriamoci poi se l’hai fatta – una cosa grande. Grande in sé, indipendentemente dall’esito. Ci hai provato. Hai visto che nel tuo Paese c’è una disperazione crescente cui nessuno presta attenzione fattiva e stai cercando di fare qualcosa.
Questa cosa per gli ignavi è intollerabile. Perché fa vedere loro quello che sono. Ci sono persone che quando gliel’ho detto se l’omicidio non fosse un reato e avessero avuto una pistola in mano mi avrebbero sparato. Senza alcun dubbio.
E ce ne sono altre che sapendo di non potermi eliminare con metodi tanto brutali hanno cercato di farlo screditando l’iniziativa. Le ragioni? Non c’è dietro un capitale, una lobby, un’azienda, il Paese non è pronto, tu non puoi fare tutto… insomma la notizia ha sempre generato uno psicodramma. Quasi sempre.
Non è accaduto quando davanti a me ho avuto degli uomini e delle donne non ancora corrotti dal minimalismo e dall’egoismo e dalla pavidità imperanti. Li sto contando. Sono tanti. Crescono ogni giorno. Grazie. Comunicherò a tutti a breve data e luogo del primo congresso.
A presto.