Non se ne può più di questa polaroid napoletana incorniciata nel nostro immaginario collettivo: piccole gang di bambini che impugnano pistole giocattolo e scimmiottano i mostri della serie TV Gomorra. Per calpestare questo fotogramma mi è bastato ritornare al Punto Lettura di Nati Per Leggere di Castello di Cisterna, alla periferia di Napoli, che ha festeggiato il secondo anni di attività.
Grazie alla testardaggine di un gruppo di volontarie della zona e al supporto dell’amministrazione locale che ha offerto loro un tetto, il seme del progetto di promozione di lettura tra i più piccoli, sodalizio tra pediatri e bibliotecari, è germogliato in una zolla della Terra dei Fuochi.
Questo secondo compleanno è stato festeggiato con amarezza perché a Napoli il Punto Lettura del capoluogo campano è stato sfrattato dai locali del Pan con la totale indifferenza dell’amministrazione comunale.
Sapete che i bimbi napoletani non hanno più la loro piccola biblioteca dove continuare il viaggio tra storie immaginate che prendono forma tra ventagli di parole di carta e immagini disegnate?
Sui social network è scoppiata l’indignazione e tra centinaia di condivisioni la protesta si è diffusa a macchia d’olio. Sulla pagina Facebook di Nati Per leggere Campania è possibile ricostruire la dolorosa vicenda di fronte alla quale il sindaco Luigi De Magistris continua a far finta di niente.
Un esercito di oltre 6.500 bambini in quasi cinque anni di attività del punto lettura Nati Per Leggere di Napoli testimonia come in una città difficile un progetto di alto spessore educativo possa essere l’ancora di salvezza per allevare le nuove coscienze del futuro.
I politici partenopei hanno dimenticato che senza la figura degli educatori il nostro territorio affonderebbe nel fango che ci fa avere memoria corta nell’area metropolitana e non solo. Appartengo alla generazione dell’hinterland napoletano in cui noi bambini dovevamo tornare a casa presto, prima che scattasse il coprifuoco, perché le lotte intestinali di Don Raffaè e dei suoi scagnozzi facevano volare pallottole senza pietà nell’area vesuviana.
L’esercito dei bambini di Nati Per Leggere riscatta il grigiore della nostra infanzia, perché il peso di un libro vale quanto il sacrificio di rendere un territorio più vivibile e libero dalla prigionia della criminalità organizzata. Quante lotte ancora dobbiamo affrontare per far sì che Napoli e la sua periferia non siano più ostaggi del cliché del piccolo scugnizzo che si allena con la pistola giocattolo?
Portate il Sindaco Luigi De Magistris in un punto lettura Nati Per Leggere per fargli vedere con i propri occhi che il riscatto del futuro è nello sguardo impavido di questi bambini. Prima di diventare uomini e donne con una coscienza civile, siamo stati tutti storie di carta.