Pop cornPlaylist, un libro di parole e note contro la paura

Nella rincorsa senza tregua di chi lotta ogni giorno con il poco tempo ed il troppo spazio, le parole non hanno più vita sicura, non hanno più un luogo certo dove abitare. Eppure le parole servono....

Nella rincorsa senza tregua di chi lotta ogni giorno con il poco tempo ed il troppo spazio, le parole non hanno più vita sicura, non hanno più un luogo certo dove abitare. Eppure le parole servono. Sono importanti, direbbe Moretti. Ma come salvare le parole? Come poter difendere la memoria, che si trasforma in parole, dall’aggressività delle relazioni sociali, basate ormai principalmente sull’odio? E come salvare noi stessi da questa deriva?

C’è poi un altro rischio, a guardar bene. Abbiamo perso il contatto, caldo e umano, con il nostro passato. E con i sentimenti che lo hanno reso unico ed irripetibile. Ci siamo talmente allontanati da ciò che siamo stati, da ciò che abbiamo visto, da tutto quello che abbiamo fatto negli anni già venuti, che quasi ci sembra estraneo. Bisogna, invece, tornare a guardare a quel tempo con più generosità e più gentilezza. Farlo attraverso la parola, attraverso il racconto, soprattutto a sé stessi, per non dimenticare la strada fatta e la meta che un tempo segnava il nostro cammino.
Per queste ragioni, ho raccolto gli ultimi dieci anni della mia vita in una Playlist di parole, visioni, ricordi e note. L’ho fatto dopo aver concluso un piccolo lavoro di scrittura, durato due lustri, su un blocco di appunti sparsi sui nomi, le cose e le città, che i miei occhi hanno incontrato ed il mio cuore ha attraversato.

Sono principalmente sentimenti, sensazioni, pelle che diventa sensibile, occhi che non hanno timore ad arrossire. Ci sono canzoni, novanta, che hanno accompagnato questo tempo, e che fanno da tappeto, o da parete, a questi sentimenti diventati inchiostro.

Dieci anni. Un passaggio che può essere breve, nella vita di una persona, ma che ha un loro peso, se consideriamo il numero di persone conosciute, di cose fatte, di posti visti o rivisti.

Dieci anni. Impressi con l’inchiostro nero su piccoli figli bianchi , ed oggi diventati un libro. Una lista di nomi che non sono persone, di cose che non sono cose, di città che non sono perimetri e cemento.

Dieci anni, una sola Playlist, una serie ritmata di lettere e suoni. E l’appello, per chiunque vorrà ascoltarlo, a fare altrettanto. Per conservare la propria memoria, per difendere la propria storia, per abbracciare il futuro con più forza e meno paure.

Per costruire una Playlist contro la paura, come la mia, a difesa dei sentimenti buoni, che possa raccontare i giorni dell’abbandono e delle carezze, i luoghi ignoti e quelli interiori, nei quali è bello poter ritornare.

Come se fossero casa.

Playlist, edito da Edizioni Pubbli Press, è sui digital store Ibs, La Feltrinelli, Libreria Universitaria.
Playlist, con prefazione di Francesco Raiola e postfazione di Rocco Catalano, ha anche una sua playlist su
Youtube.

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