Lo sapete quanto valgo? 55 milioni di euro. Mica pochi. Non mi sono montato la testa, ora vi spiego. Prendiamola larga.
55 milioni di euro: una somma enorme che in Africa permetterebbe di costruire 6 ospedali e 372 scuole materne (trecentosettandadue!). In Italia, invece, 55 milioni di euro sono il valore a bilancio di Higuin, il prezzo che ha chiesto il Napoli per cedere Jorginho al Manchester City, l’affaire Nainggolan-Pastore per la Roma. E io? La cosa certa è che non sono un fenomeno del calcio.
Nel film “Fortapàsc” di Marco Risi, discutendo con Giancarlo Siani (giornalista ucciso dalla camorra nel 1985) il caporedattore del Mattino di Torre Annunziata dice:
Gianca’, ’e notizie so’ rotture ‘e cazzo
Ed è proprio così. Le notizie sono vere rotture. E il rischio querela è sempre dietro l’angolo. Ed eccoci arrivati ai 55 milioni di euro che mi riguardano. L’ultima richiesta danni per diffamazione è di qualche giorno fa. Ve la racconto a grandi linee senza fare nomi (sennò qua i milioni si moltiplicano). Una società mi ha citato in giudizio chiedendomi un risarcimento danni di oltre 20 milioni di euro: l’azienda si è sentita offesa perché in un servizio televisivo ho accostato il suo nome alle cricche criminali di Ostia. Naturalmente ho i documenti per dimostrare la mia tesi.
Il problema però è a monte: come si fa a querelare un giornalista per oltre 20 milioni di euro? E questa è solo l’ultima. Di richieste assurde in passato me ne sono arrivate altre: la Rai mi querelò per 25 milioni di euro (in sintesi, scrissi che era un carrozzone zeppo di debiti con troppi dipendenti… non sia mai!) e una società della galassia Fininvest mi chiese danni per oltre 10 milioni di euro (avevo pubblicato con il collega Fabrizio d’Esposito un’inchiesta a puntate sul conflitto d’interessi di Berlusconi). Queste ultime entrambe archiviate. Insomma: 20+25+10, eccoci a quei 55 milioni di euro. Senza contare poi quelle più piccole! Allo stipendio attuale, per arrivare a 55 milioni ci metterei tra i duemila e i duemilacinquecento anni e senza spendere un euro. Chi ripete che per un giornalista una querela è come una medaglia al petto, dice una grandissima stupidaggine. Per dirla alla “Fortapàsc”, le querele so’ rotture ‘e cazzo.
Comunque, oggi voglio sognare. Voglio sentirmi un po’ come Jorginho. Anzi Higuain. No, meglio un mix di Nainggolan e Pastore. Anche se so già che nel sogno alla fine getterei la pettorina del calciatore, indosserei il saio del missionario per andare a costruire 372 asili e 6 ospedali in Africa.