L'ambulanteNadia Toffa, “il Cancro è un dono”? No, il tumore è una bestemmia contro la vita

Quando Nadia Toffa scelse il contenitore delle "Iene" per parlare apertamente della sua malattia, mi parve controverso il polverone alzato in Rete. Come scrissi allora sul mio blog l'affermazione "...

Quando Nadia Toffa scelse il contenitore delle “Iene” per parlare apertamente della sua malattia, mi parve controverso il polverone alzato in Rete. Come scrissi allora sul mio blog l’affermazione “Noi guerrieri contro il cancro siamo fighi esprime tutta la bellezza raggiante di chi affronta anche l’istante più drammatico e buio con ottimismo e positività per il futuro.” Del resto i social media si sono trasformati in una pattumiera del dolore con immagini a volte strazianti di chi vive questo dramma: perché mai la Toffa non avrebbe potuto scegliere la corsia preferenziale della sua trasmissione televisiva per raccontare il suo?

Tra ieri e oggi c’è di mezzo un libro e non mi meraviglia né chi impreca contro “la spettacolarizzazione del dolore” né chi insiste sull’ennesima operazione becera del marketing editoriale. Ci abbiamo fatto il pelo sullo stomaco tutti, più o meno. Tuttavia, l’affermazione di Nadia Toffa “il Cancro è un dono”, che ha indignato il popolo dei social, è una spregiudicata offesa nei confronti degli ammalati e di chi li assiste in questo difficile calvario: Vai a dirlo a chi ha perso dalla sera alla mattina la migliore amica di 40 anni, al tuo vicino di casa a Napoli le cui nipotine hanno dovuto rinunciare al papà trentenne o alla mamma cinquantenne arrugginita dalle metastasi alla periferia di Milano mentre sputa sangue pur di non staccarsi dalla famiglia.

Oltre gli ammalati contano pure coloro che lottano al fianco e vivono la minaccia quotidiana della malattia. “Il Cancro è un dono” è una delirante mortificazione anche per quest’ultimi e un figlio impotente al fianco di un genitore ammalato di tumore senza scampo non può sentirsi schiaffeggiato da una tale imbecillità.

Il tumore è una bestemmia contro la vita senza discriminazioni anagrafiche, perché il desiderio di un nonno di accompagnare la nipotina al primo giorno delle elementari valga lo stesso diritto di un padre che si aspetta di vedere la figlia crescere.

Negli ultimi cinque anni ho viaggiato tanto nelle corsie degli ospedali pubblici e forse il vero Fiorire d’inverno, per non restare un titolo qualsiasi in uno scaffale, dovrebbe contribuire anche testimoniare quanti medici in gamba all’ombra della Sanità Pubblica si danno da fare in strutture carenti per allungare la vita alle persone, quanti volontari o associazioni supportano a domicilio le famiglie che hanno a casa un malato terminale, quanti lottatori coraggiosi azzannano la cosiddetta “Mafia dei camici bianchi” secondo la quale tocca pagare quattrini e quattrini per una visita privata per garantirsi il posto in un ospedale o un trapianto. Potrei andare avanti ancora per molto.

Compromesso e sopravvivenza sono due maledette bestie con le quali in questa vita non dovremmo mai avere a che fare. Nadia Toffa, sei ancora convinta che “il Cancro è un dono”? No, il tumore è una bestemmia contro la vita. E non basta riciclare un aforisma di Einstein per convincerci del contrario.

 https://twitter.com/NadiaToffa/status/1043806379910320128?ref_src=twsrc%5Etfw 

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter