L'onda perfettaTornare a New York “…to say I love you”

"I just called to say I love you. I just called to say how much I care...And I mean it from the bottom of my heart" è la canzone trasmessa a tutto volume dalla radio di un baracchino mentre salgo l...

I just called to say I love you. I just called to say how much I care…And I mean it from the bottom of my heart” è la canzone trasmessa a tutto volume dalla radio di un baracchino mentre salgo le scale che portano al percorso pedonale del Brooklyn Bridge. Nonostante stia sgranocchiando una mela, intono anche io questo ritornello di Stevie Wonder, la cui voce si fa sempre più lontana di gradino in gradino. Sono tornata a New York.

Anche della mia prima volta in questa città conservo un’immagine molto nitida nella mia mente ed ha sempre a che fare con le scale: dalla fermata della metropolitana risalgo in superficie, ogni gradino è sempre maggiore consapevolezza di quello che sto realizzando e ricordo che arrivata in cima alle scale alzai testa al cielo e, alla vista di Times Square, piansi di gioia. New York era il sogno che custodivo sin da bambina quando la immaginavo attraverso i ritagli dei cataloghi di viaggio che incollavo sul mio diario. Solo New York può sapere quanto l’abbia desiderata e, per premiarmi di questa lunga attesa, mi donò uno spazio ed un tempo fatti di gioia.

Ritornare qui è la promessa che ho voluto mantenere; è calarmi nello spirito di questa città nel donare infinite possibilità; è credere che davvero tutto sia possibile; è il “worrying about the future takes more energy that planning for it” che ho ho letto su un enorme cartello pubblicitario. New York mi ricorda che quello che non accade in una vita può capitare in un istante. New York è gratitudine. New York è la consapevolezza che ad ogni passo corrisponde il passo di qualcun altro nella mia direzione. New York è la gentilezza delle persone che ovunque ti accolgono con un saluto ed un ‘come stai’; New York è il “God bless you” della signora che all’entrata della metropolitana vende braccialetti; New York è l’amore di chi si tiene per mano mentre cammina per strada e quella mano non la vuole perdere neanche nel caos e nello scompiglio che genera un attraversamento pedonale lungo la 5th Avenue; New York è il bacio di una coppia sullo sfondo di Central Park; New York è il “Let the beauty of what you love be what you do” di Rumi. Questa città è entusiasmo e resilienza, è un invito al “take care” ed al dedicarsi del tempo. Sono tornata “to say I love you…“come canta Stevie Wonder. New York è il mio cuore felice.

[In foto un mio scatto da Dumbo, New York]

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