Ecco una piccola mostra che è prima di tutto un’esperienza coinvolgente. E non perché l’arte abbia ceduto il passo all’ambientazione, come accade sempre più spesso. Al contrario, le tele scure di Riccardo Paternò Castello e di Lorenzo Puglisi esposte nello Studio Rospigliosi di Milano occupano un posto di assoluta centralità nella Dark Room che le ospita. Si esprimono coi toni del nero più misterioso e il loro filo conduttore è un richiamo deciso alla tradizione del barocco italiano, con riferimenti storici che attingono al passato, ma con esiti e premesse in parte differenti.
La ragione per cui si può parlare di un’esperienza che travalica le opere esposte è che in questo spazio puoi capire come sono nate, parlandone direttamente con gli autori e i curatori. Puoi scoprire, così, che una delle pitture è come risorta da una certa leziosità involontaria, proprio grazie a un colpo di spatola che l’artista ha assestato a notte fonda, con l’intenzione di distruggerla.
Le quattro tele, così presentate, non si lasceranno sbirciare distrattamente fra una notifica e un sms, ma ti prenderanno al cuore catturando i tuoi occhi. Ti condurranno nella penombra che le ha generate, nel crepuscolo di dubbi e premi inattesi che caratterizza la vita di molti artisti. La mostra a cura di Bohdan Stupak rimarrà aperta fino al 3 dicembre dalle 9,30 alle 13 e dalle 14 alle 18 in Piazza Borromeo 10.