“L’isteria è un genere di malattie che non è mai, assolutamente, leggero. Una volta comparsa un’isteria, nessuno può prevedere quando essa avrà fine. Per lo più ci si consola con l’inutile profezia che un giorno essa sparirà di punto in bianco.” Questo è cio’ che sostiene Sigmund Freud nella sua opera del 1898 intitolata “La sessualità nell’etiologia delle nevrosi”.
Mi è venuta in mente questa affermazione, dopo l’ennesima video call in cui un amministratore delegato, uno dei tanti, a fronte di una richiesta che aveva fatto tre, dico tre, giorni fa, si è sentito presentare un progetto da alcuni esperti che rispondeva esattamente a quanto da lui indicato. La reazione è stata sorprendente; anziché complimentarsi per l’ottimo lavoro fatto, ha asserito di non aver mai espresso alcun tipo di richiesta, tantomeno quella su cui hanno costruito il progetto presentato. Dopo qualche momento di imbarazzo di tutte le persone “collegate”, qualche domanda lo ha costretto a rispecificare la sua aspettativa e, poco dopo, la video call è stata chiusa.
Negli ultimi 10 giorni mi è capitato almeno 5 volte di avere persone che ribaltano quanto detto poco prima e si rinchiudono nel timore di prendere una decisione. Per l’amor di Dio, a onor del vero, era cosi anche prima del Covid, ma in una sala riunioni è meno evidente la marcia indietro; in un collegamento remoto dove in pochi secondi si disvela la realtà dei fatti, è molto piu’ impressionante.
Quindi ancora una volta il Covid spinge verso l’essenzialità della competenza, mette in buca l’indeciso o il pavido, esige coerenza e consistenza dei propri comportamenti e comunicazioni.
Un sollievo.
No perché non è che ce ne sia molta in giro di competenza, anzi di solito anziché essere premiata, viene stigmatizzata come ingombrante.
Infatti siamo abituati, anche da chi ci governa, alla centralità dell’arroganza in vece della competenza.
Se poi infarciamo il tutto con una spruzzata di ignoranza ecco i tweet populisti su FCA (che non tengono conto di dove viene scaricato lavoro e fiscalità territoriale); ecco le conferenze stampa per non dare risposte ed essere dei Napoleoni eterei; ecco il proliferare di task force e passerelle senza alcun impatto.
Il Covid ci ha confusi? Ma no, è la solita paura di prendere decisioni. Nulla di nuovo, solo un po’ di isteria in piu’. Tutto chiarissimo.
Aspettiamo solo che passi, come diceva Freud.