Proverbio del 17 giugno A portare gli amici sulle spalle non si diventa gobbi
Numero del giorno: 277.000.000.000 Moratorie prestiti in valore richieste in Italia
Sapete già che la Pontemia provocata dal coronacoso è finita, almeno per le vacanze estive. Ma ciò che nessuno di noi poteva immaginare, per lo più a causa di sostanziali carenze di vocabolario, è che la fine della Pontemia ha generato una male persino peggiore: l’endemia.
Avete capito male. Ho detto endemia, non end-emia. Deriva dal greco non dall’inglese. E al contrario di quello che si può pensare non vuol dire che questa scocciatura sia finita: al contrario. Vuol dire che sta nascosto, l’infame puzzone coronacoso, e circola fra la popolazione come le tasse, il mal di testa o gli statisti generali impegnati negli stati generalissimi.
Questa notizia ferale – l’endemia – è stata riferita dal solito luminare, nonché luminoso enciclopedico, proprio lo stesso giorno che la ministra Marzolina, celebre per la chiusura delle scuole nel mese omonimo, ha annunciato urbi et orbi che le aule si sarebbero ripopolate nientedimenoché il prossimo 14 settembre. Addirittura l’1, per i secchioni che vogliono recuperare i quattro mesi (persi) di smart studying. O era working?
Lo stesso giorno, per giunta, degli esami di maturità in mascherina e gel.
Capirete l’agitazione. Uno già temeva che la riapertura delle scuole non sarebbe arrivata prima della fine della primavera. Poi ha sperato inutilmente che ‘sto miracolo accadesse in estate. E adesso che siamo arrivati alla speranza autunnale, gira l’endemia. Cosa succederà?
Toccate ferro.
A domani.