Le linee guida tu: non aprite quella scuola, parte V

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Finalmente sono arrivate le linee guida del ministro della (d)Istruzione pubblica, che in questi mesi ha deliziato milioni di famiglie in smart working con lo smart studying dei figli poi divenuto smart teaching per l’infinita gioia dei genitori. E finalmente le linee guida dicono la parola finale sulla riapertura della scuola, dando finalmente certezza agli operatori del settore.

L’afflato poetico della ministra Marzolina, ispirata autrice del lockdown scolastico finché si può, ha suscitato infatti il plauso convinto della categoria dei presidi, che hanno commentato così: “Le linee guida non contengono indicazioni operative né definiscono livelli minimi di servizio, ma si limitano ad elencare le possibilità offerte dalla legge sull’autonomia, senza assegnare ulteriori risorse e senza attribuire ai dirigenti la dovuta libertà gestionale”.

Qualcuno si domanda se le linea guida “fate voi” non avrebbero potuto magari essere rilasciate prima, visto il pregnante contributo alla soluzione del problema. Altri, più scafati temono più semplicemente che la presunta riapertura settembrina diventi l’ennesimo episodio della serie più gettonata fra gli amanti del genere.

Indovinate chi è il killer.

A domani.

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