Altre poltrone attendono nuovi nomi che per il prossimo triennio si occuperanno di governance e piani strategici, di misure post Covid, di recuperare valore per l’impresa e per il Paese.
Forse.
Dipende da come verranno scelti gli occupanti delle future sedie.
Dipende se chi li designerà,saprà usare criteri adeguati agli obiettivi dei singoli piani industriali.
E dipende anche se avrà chiaro il rischio operativo insito in una governance sbagliata e in un cda con bassa compatibilità fra i suoi membri.
Il Covid ci ha segnalato varie vulnerabilità del nostro sistema Paese; una di queste è il basso livello di competenza diffusa e circolare in alcuni team apicali delle aziende, cosi cruciali per la sostenibilità della nostra economia.
Il vizio, diffuso anche altrove in Europa, di privilegiare nomine di persone che hanno logiche diverse da quelle della competenza e del merito specifico nei consigli di amministrazione e nei luoghi di decisione, ha clamorosamente evidenziato come sia fragile il funzionamento di un’azienda visto dal di dentro e in un momento di emergenza.
Gruppi dirigenziali spaccati fra chi fa lavora piu’ di prima e fra chi ha colto l’inaspettata vacanza trimestrale con gioia e superficialità; manager che hanno scalato vette impensabili pre-Covid e hanno accelerato lo sviluppo della loro azienda e manager che sono anonimamente scomparsi sotto il peso della loro inettitudine; popoli organizzativi preoccupati del bene collettivo e popoli organizzativi preoccupati esclusivamente del loro destino individuale.
Queste nuove nomine dovranno tenere conto di un clima piu’ esasperato verso l’ingiustizia, di un contesto economico terrificante che partorisce aspettative a cui non si potrà rispondere con l’incapacità e il privilegio di pochi.
Poche settimane fa i decisori hanno dimostrato che il gioco delle sedie è divertente per il solito circo ristretto di acrobati della politichetta quotidiana.
In questa ennesima occasione di riscatto dalla vergogna del demerito, vediamo se sapranno giocare nel rispetto del post Covid e del dolore che ha causato, o se, come al solito, il potere che alcuni pensano essere insito nella seggiola del cda, discriminerà ancora chi è utile, forte e capace, ma viene lasciato nell’angolo, e chi,inutile e insipiente, ha come unica salvezza l’aggrapparsi al favore dell’amico compaesano per sbarcare il lunario. E affossare il Paese.