Eco Inciviltà. La ragione ecologica spiegata all’umanità civile di Stefano Righetti è il libro di oggi.
Il libro
Eco inciviltà di Stefano Righetti è un pamphlet ecologista e provocatorio, una critica ironica e pungente sul nostro modo di essere, sulle nostre certezze date per acquisite e sul sistema che abbiamo costruito e nel quale siamo rinchiusi senza vie d’uscita. Un testo filosofico scritto come un racconto, nella cui trama siamo tutti intrecciati, e da cui ogni consolazione sullo «sviluppo sostenibile» è radicalmente bandita.
La mia lettura
Parlare oggi di ecologia, di clima, è diventata cosa, permettetemi la franchezza … mainstream. Mi capita di rado di soffermarmi sui sempre più numerosi contributi che in tanti si sentono di voler dare, non mi curo più neppure dell’adolescente Greta che mi sembra abbia esaurito le ovvietà da urlare ai politicanti che numerosi fingono di pendere dalle sue labbra dopo aver ignorato per decenni gli studi e le ricerche di insigni scienziati.
Stefano Righetti insegna estetica, in queste pagine pubblicate da Mucchi editore, poche (meno di 100) per cui veloci da leggere, si sfoga, è un po’ come se io adesso mi mettessi qui a scrivere di getto quel che penso dell’argomento.
E’ arrabbiato Righetti e si capisce subito:
“Parlare di ecologia seduti in un comodo caffè riscaldato, mentre la gente discute del suo ultimo viaggio in un paradiso tropicale, dove un efficiente sistema alberghiero ha raso al suolo una foresta vergine e diversi chilometri di spiaggia incontaminata, per farci sorbire, comodamente sdraiati di fronte all’oceano, il nostro cocktail preferito, è un’impresa difficile, e probabilmente disperata.”
Esattamente quel che penso anch’io, oggi il concetto di civiltà è decisamente mutato:
“diventare civili significava in concreto […] disboscare, spianare, costruire e asfaltare.”
La nostra “vita civile” fa notare Righetti, prevede il consumo di cibo che ha avuto una “mutazione tecnica” nei secoli ma ha mantenuto nomi del passato semplicemente perché più rassicuranti, la neve sparata dai cannoni non è davvero neve eppure così la percepiamo noi quando andiamo a sciare e la natura non ha provveduto a imbiancare a dovere le piste.
Una riflessione che Stefano Righetti fa in Eco Inciviltà è sulla credibilità della scienza oggi, se gli scienziati ci avvertono che i nostri polmoni assorbono particelle velenose presenti nell’aria e destinate a farci ammalare vengono “accusati” di “procurato allarme” …
“la scienza è diventata a un certo punto (per una parte interessata) un’opinione. E si può certo dire che sia un fatto epocale per una civiltà che si è fondata e sostenuta sul principio che la scienza fosse il luogo della verità. Certo, di una verità sempre emendabile e perfino revocabile, ma la cui revoca esigeva in ogni caso la «prova» del metodo scientifico.”
La parola “passe-partout” è SOSTENIBILE, la sola che può placare “ogni ansia di futuro”
Ironico, Stefano Righetti segue un filo logico che analizza in modo semplice gli aspetti più comuni della nostra vita, ci ricorda il prima e ci prospetta il dopo alla luce del presente, viviamo un momento in cui il
“modello di sviluppo non può darsi per definizione alcun limite, perché l’unico significato ammesso (fino a questo momento) della parola «sviluppo » implica già, fin dalla sua origine moderna, l’impossibilità stessa di un «limite»”
Stefano Righetti – Eco inciviltà . La ragione ecologica spiegata all’umanità civile
Mucchi editore pp 81
€ 3,99 i.c. (solo in e-book)
QUI IL BOOKTRAILER