The New PublicA Milano riapre Meet per superare l’isolamento

Meet - Maria Grazia Mattei - Foto © Sergio Levi

Presentata ieri, a Milano, la nuova sede di Meet, che aprirà al pubblico il 31 ottobre in zona Porta Venezia. Nato dall’esperienza di Meet the Media Guru con il supporto di Fondazione Cariplo, Meet è un Centro Internazionale di cultura digitale.

La fondatrice Maria Grazia Mattei la definisce una content factory per la produzione di eventi culturali: digital experience, workshop, masterclass, attività formative e servizi creativi. Luogo di scambio e di confronto on line e on site, Meet vuole contribuire a colmare il divario digitale italiano trattando il digitale come una risorsa di cultura, non solo di comunicazione.

«In questa fase così difficile», ha spiegato ai giornalisti Maria Grazia Mattei, «è particolarmente importante avere luoghi di incontro che ci aiutino a immaginare un futuro possibile al di là delle difficoltà presenti». La rete «rischia di diventare per un po’ di tempo l’unico ambiente dove poter scambiare contenuti in totale sicurezza». Urge creare occasioni di confronto che consentano di «superare l’isolamento e connettere Milano e l’Italia con il mondo».

«Vogliamo aprire varchi all’estero che non siano solo vetrine di marketing, ma anche occasioni per produrre e sperimentare insieme ad altri», ha aggiunto Mattei. «Siamo in contatto da anni con 150 personaggi internazionali e con molti hub come questo. Abbiamo un background molto forte, di relazioni e credibilità. Ora si tratta di farlo circolare maggiormente, non possiamo pensare di sviluppare da soli un processo così importante come la crescita della cultura digitale».

Meet – La scala abitata – Foto © Sergio Levi

La nuova sede progettata da Carlo Ratti Associati è situata all’interno di un edificio storico interamente ristrutturato a carico di Fondazione Cariplo. Lo spazio si estende su una superficie di 1500 metri quadri e si sviluppa su tre livelli intorno a una «scala abitata» che ricorda i disegni di Escher.

Al piano terra il Bistrot gestito da mare culturale urbano e il teatro da 200 posti erede del Cinema Oberdan. Al secondo piano gli uffici, separati solo da grandi vetrate, per favorire gli incontri e lo scambio delle idee. Al piano ammezzato si trova infine la sala immersiva, uno spazio dotato di 15 proiettori che proiettano immagini in 4K su tre pareti a 270°. Attualmente la sala ospita un’installazione site-specific che il media artist turco Refik Anadol ha realizzato appositamente per Meet.

Intitolata «Renaissance Dreams», l’opera è un omaggio all’Italia che nasce dall’elaborazione di migliaia di immagini open-source di opere d’arte e di architettura del Rinascimento. Un dataset immenso che algoritmi GAN hanno elaborato e rivisitato, creando una danza di forme (e di suoni) tagliata su misura per Meet. Sarà accessibile al pubblico fino al 10 gennaio 2021 (ingresso libero con prenotazione obbligatoria).

Meet – La sala immersiva – Foto © Sergio Levi

La sala immersiva è abbastanza emblematica della strana situazione in cui ci troviamo. Le installazioni che può ospitare sono digitali al 100%. Tuttavia, non sarebbe possibile fruirle da casa, attraverso un normale computer. Non sono semplici video proiettati su tre pareti. Sono forme in movimento create da un’intelligenza artificiale e pensate per essere fruite in quella sala, questo il senso del termine site-specific. Sono opere d’arte interamente digitali, create mediante strumenti digitali, ma destinate a un ben preciso spazio espositivo e a un pubblico fisicamente presente.

I filosofi dell’IA (a partire da Luciano Floridi) hanno adottato il concetto di on-life come superamento delle vecchie nozioni di online e offline. Ma ora vediamo che queste installazioni on site, pur essendo digitali, fanno resistenza a farsi fruire online. Gli schermi e i proiettori presenti in ogni stanza del Centro fondono il digitale nello spazio fisico, secondo il concetto di ubiquitous computing. La sala immersiva sembra fare un passo ulteriore: radica nello spazio i contenuti digitali che a quel punto diventano parte integrante dell’ambiente.

Fra i primi eventi in programma la prima virtuale di «Dance the Distance», performance in realtà mista con danzatori distribuiti online e pubblico da remoto, e il Simposio internazionale «Industries meet creativity», dedicato alla creatività come stimolo per le imprese italiane. Entrambi gli eventi sono fruibili online, ma a partire dal 31 ottobre sarà possibile visitare il centro prenotandosi sul sito www.meetcenter.it

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