BabeleIl mercato online dei vini promuove i prodotti biodinamici

Come molti altri settori merceologici, anche il mercato del vino è stato fortemente influenzato dalle contingenze legate all’emergenza sanitaria in atto da oltre un anno. Il COVID-19 ha modificato sensibilmente le abitudini dei consumatori, anche in reazione alle misure per il contenimento del contagio che limitano fortemente l’attività degli esercizi di ristorazione. Di contro, sia il lockdown della scorsa primavera che le successive limitazioni hanno incentivato notevolmente lo shopping online: come sottolinea una ricerca condotta da IRI, “nei primi 10 mesi del 2020 sono aumentate del 122% le vendite di vino on line e del 200% quelle dei grocery di piccole dimensioni”. Fisiologicamente, le restrizioni periodiche imposte dalla necessità di limitare la diffusione del contagio (secondo il modello delle zone colorate) determina oscillazioni del mercato, destinate a persistere fin quando la situazione non sarà più stabile.

A tal proposito, Enrico Gobino, rappresentante di Unione Italiana Vini, ha sottolineato – in occasione della tavola rotonda Wine2wine tenutasi lo scorso novembre – come “il modo di consumare si adatta alle limitazioni del momento”, aggiungendo che “le cantine devono disporre di una distribuzione multicanale: non esistono canali di serie A e di serie B”. La crescita del comparto digitale è certificato anche dalle 2.492 referenze in offerta, come evidenziato da Fabio Sordi, Direttore commerciale del Gruppo Selex.

La crescita del mercato online dei vini

Le vendite dei prodotti vinicoli online sono cresciute sensibilmente nel corso del 2020, sia in valore che in volume, arrivando a raddoppiare non solo le percentuali di vendita ma anche la propria quota rispetto al fatturato della GDO (Grande distribuzione organizzata) di settore, passando dallo 0.6% (dato invariato nel corso del triennio precedente) all’1.1%. Il trend sembra destinato a persistere anche nel corso del 2021, diventando più accentuato in concomitanza con l’attuazione di misure più restrittive (chiusure di bar e ristoranti). I consumatori interpellati nell’ambito della già citata ricerca IRI hanno confermato come l’e-commerce rappresenta un canale in crescita per gli acquisti alimentari: più del 10% ha comprato cibi e bevande online e quasi la metà dei nuovi acquirenti continuerà a fare shopping online per i prodotti alimentari.

Il successo dei vini biodinamici

Tra i vini che meglio rispondono alle più recenti richieste di naturalità e originalità ci sono quelli biodinamici, il cui successo si deve anche agli e-commerce di settore che riservano una spazio sempre maggiore a questa categoria di prodotti enologici: basta sfogliare un catalogo di vendita vini online per avere un’idea di quanto sia variegata l’offerta, in corrispondenza di una domanda crescente da parte di un pubblico sempre più esigente.

I vini biodinamici sono tali quando vengono ottenute da uve coltivate tramite un approccio “biodinamico”. Cosa vuol dire? Una risposta esaustiva si ritrova dell’analisi integrata pubblicata a gennaio 2021 sulla produzione enologica in Italia dall’ISTAT, che sottolinea come al concetto di vino biodinamico “non corrisponde, attualmente, una definizione caratterizzata da un riconoscimento normato di tipo pubblico” e che la principale organizzazione di produttori di vini di questo tipo è la Demeter “che appone il proprio marchio commerciale registrato”. In concreto, i vignaioli che abbracciano questo approccio attuano una serie di pratiche colturali che prevedono un uso limitato del trattore, un ricorso costante alla semina e al sovescio e la totale rinuncia ai fitofarmaci.

A riprova di quanto il segmento dei vini biodinamici, assieme a quelli biologici (per i quali esiste una precisa normativa di riferimento), Eric Asimov, celebre critico enogastronomico del New York Times ha stilato una particolare classifica (“I venti migliori vini sotto i 20 dollari”) che include anche cinque etichette italiane, tra le quali figurano un vino biologico agrigentino e uno biodinamico marchigiano.