Nonostante lo scenario politico-economico ancora molto incerto a causa del momento di crisi legato alla pandemia Covid-19, il comparto della cosmetica reagisce in maniera pragmatica alla crisi con stime superiori agli altri settori del Made in Italy.
Il mercato interno (dati 2021 di Cosmetica Italia, Associazione Nazionale Imprese Cosmetiche) è evidente che abbia subito delle perdite con un calo di consumi di oltre 1 miliardo rispetto al 2019, ma è altrettanto vero che il segmento di ricerca e sviluppo è stabile con il 6% di investimento del fatturato
Questi dati sottolineano la competitività del settore cosmetico nostrano, che reagisce in maniera positiva e più reattiva rispetto ad altri settori industriali.
Si osservi, in particolare, il mercato hair care. Nel suo complesso, vale ben oltre 70 miliardi di dollari e l’Italia, con più di 10 miliardi di euro annui, si posiziona nella top ten europea dei mercati più floridi del settore cosmetico.
I prodotti più amati per i capelli
I prodotti che incontrato la preferenza e la fiducia di acquirenti, grande distribuzione e saloni di bellezza specializzati, trovano dei magnifici 5 per la cura dei capelli:
- shampoo;
- balsamo;
- colore per capelli;
- prodotti per acconciature (hair styling);
- trattamenti specifici.
A trainare le vendite c’è la pubblicità tradizionale e quella tramite testimonial influencer, senza dimenticare che i siti di e-commerce oramai sono una sicurezza per chiunque voglia investire nel settore e non solo.
Il consumatore cerca prodotti con ingredienti naturali o biologici, una fetta importante seleziona solo marchi naturali e si rivolge con fiducia alle novità ed è in grado di leggere e decifrare l’INCI dei prodotti che acquista.
Questo discorso è tanto vero quanto più giovane è l’acquirente. L’età e la disponibilità economica sono due variabili a cui fare riferimento per valutare i comportamenti di ricerca e di acquisto. Le fasce di popolazione più giovani si comportano differentemente rispetto a quelle di età più avanzata, poiché un cliente adolescente attinge a stimoli e conoscenze più varie di una persona di 60 anni. Prediligono fonti di informazioni diverse e si affidano a testimonial differenti.
Nel 2016, inoltre, si è assistito al 61% di lanci in più di nuovi prodotti. La commercializzazione passa attraverso i media tradizionali, ma anche dai saloni di bellezza e dai parrucchieri che consigliano prodotti di mantenimento per la cura del capello, da applicare a casa.
Fattori di crescita
Cosa fa crescere la richiesta dei top 5 sopracitati? In generale, il successo è dovuto all’entrata nel mercato di Asia e Africa. Queste regioni del mondo stanno subendo un forte cambiamento; il rapido tasso di urbanizzazione e la crescita del reddito disponibile ne influenza il potere di acquisto. Si assiste, dunque, a un aumento di richieste di prodotti per la cura dei capelli in questi mercati emergenti.
Un altro dato demografico da tenere in considerazione è l’invecchiamento della popolazione europea. Questo spinge l’acquirente a ricercare prodotti per la cura dei capelli e, in particolar modo, di colori performanti e soluzioni anti-caduta. Si aggiunge un nuovo segmento tra i compratori, perché anche il mondo maschile è più attento alla beauty routine e acquista in modo autonomo trattamenti per i capelli. Infine, occorre dare merito al mondo della moda, dei blogger e degli instagrammer appartenenti alla nicchia beauty, che dettano sempre nuovi e desiderati consigli styling attraverso i loro canali social.
Riguardo a quest’ultimo punto, vale la pena soffermarsi sui numeri prodotti dagli acquisti effettuati online: l’incremento registrato per l’e-commerce è del 35%.
Comportamento d’acquisto dei clienti
Cosa comprano di più i clienti? E come lo fanno? In Europa, le principali macrocategorie di cosmetici, solitamente sono:
- Cura viso e corpo
- Igiene personale
- Cura dei capelli
- Profumeria alcolica
- Trucco
Mentre nei saloni di bellezza, colorazioni, trattamenti anti caduta e ristrutturanti sono i più richiesti. I best seller sono:
- ristrutturanti alla cheratina;
- trattamento all’ossigeno;
- ricostruzione al collagene e all’acido ialuronico.
Analizzando le varie famiglie merceologiche, i prodotti dedicati ai capelli e al cuoio capelluto pesano per il 33,1% del fatturato dei cosmetici a connotazione naturale e sostenibile, seguiti dalla cura della pelle (30,6%) e dal make-up (23,2%).
Questo dato è molto interessante da analizzare poiché i numeri dei cosmetici a connotazione naturale e sostenibile toccano quota 1.654 milioni di euro.
Quindi, vale la pena investire su questo segmento? Chiaro che sì.
In Italia, il comparto dei prodotti dedicati alla pulizia, la cura e la colorazione dei capelli è un fenomeno consolidato e ancora molto redditizio (nonostante l’attuale crisi).
Il mondo dei consumatori è sempre più consapevole e in via di evoluzione, ed è quindi in grado di percepire i cambiamenti effettuati. Negli anni ’80, le profumerie coprivano i 2/3 delle vendite, 40 anni dopo lo scenario è completamente cambiato. Il mercato dell’hair care italiano, supportato da innovazioni tecnologiche e una forte aspirazione estetica, ha tutti i presupposti per rimanere tra i massimi protagonisti nel mondo della bellezza.