… che barba che noia! Mia figlia grande ha la stessa flemma di Raimondo!
La piccola ed io un po’ meno. Una mattina sfolgorante di compiti e un’infilata di caratteri cinesi sono state seguite da momenti di follia, nullafacenza e svogliatezza e mezz’ora di ginnastica a fatica. Io ho gettato la spugna verso le 17.12, attaccato l’app di Nike sperando che la figona sullo schermo mi facesse sudare un po’ e camminare quei chilometri che nel mio appartamento di 11 passi per lungo non riesco a fare!
“Mami, e adesso che faccio? Con chi gioco?”
In questa seconda settimana, il tempo, concetto assolutamente soggettivo ed elastico, si sta espandendo in maniera molto percettibile. I pomeriggi soprattutto, aspettando le 18.00, orario della cena e quando il mio computer viene spento senza tante remore. Ma che dire, al peggio non c’e’ mai fine. Potevamo essere ospitate con tutti gli onori nella nuova “Health Station” che dovrebbe aprire a fine mese…noi e altri 5,000 privilegiati.
Nel frattempo, a Pechino mia cognata si sta sobbarcando le scatole e il sofa’ che arrivano dal magazzino dove hanno soggiornato un anno e mezzo – in che stato sarà il tappeto??? E a Londra, mio marito accoglie un paio di trasportatori molto British che impacchettano i nostri averi per spedirli lungo la via della seta. La confusione e’ totale! Il commento dalla City: “Speriamo che tutto ariva!” 🙃
Va beh, da domani inizia il countdown: -11. 🥳 🥳 🥳 🥳
Nel frattempo, a intervalli regolari clicco e controllo il mio “green pass”. Nella Terra di Mezzo senza quello non si va e fa nulla. Non si sale su un treno, un aereo, non si entra in uno shopping mall o altri posti pubblici, soprattutto nei momenti di outbreaks come quello di Nanchino ad agosto o quello del momento, in Fujian – sono ben 59 i nuovi casi oggi. Ormai sono entrata nello spirito locale e leggo di queste cifre con un’ansia e inquietudine simile a quelle dello scorso Natale quando a casa (quella di Londra, questo giro) i casi erano nel picco 68 (ma mila…però). Beh, la popolazione del Fujian è poco più della metà di quella di Sua Maestà.
Nulla si e’ ancora palesato. Qui il famigerato, agognato e temuto QR verde non viene concesso contro vaccini e tamponi ma a seconda della zona che si è frequentata – con poche illusioni che il sistema GPS da questa parte della Via della Seta sia poco preciso ed accurato. Il mio telefono dice che essendo stata fuori da Pechino negli ultimi 14 giorni, il QR verde non posso averlo …. Non fa una piega. Ma come faccio ad arrivare a Pechino senza??
Il solito limbo burocratico, un biglietto del treno, uno dell’aereo, dovrei controllare i cammelli anche! E molto zeeeen. Mia madre avrebbe detto: “Non capisco!”
Alla prossima puntata…
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Capitolo 1 – Due piccole Marco Polo ed io
Capitolo 2 – Pechino val bene una quarantena e…
Capitolo 3 – La perfetta valigia della quarantena
Capitolo 4 – “Ma sei proprio sicura di voler tornare laggiù?”
Capitolo 5 – E vai di quarantena…
Capitolo 6 – Il weekend in quarantena: Insalatissime e Justin