Notes da (ri)vedereFintech iBanFirst, soluzioni di pagamento digitalizzate

Fintech iBanFirst entra nel mercato italiano con l’apertura di un ufficio a Milano. Cresce l’interesse per espandere il proprio business, attirando nuovi clienti mediante l’assunzione di oltre 30 specialisti nel triennio 2022-2024. Fondata nel 2013 a Parigi, iBanFirst è un fornitore globale di servizi finanziari che offre alle PMI soluzioni su misura per la gestione di incassi e pagamenti internazionali. Ponendosi come alternativa alla tradizionale offerta bancaria, iBanFirst aiuta le imprese internazionali ad accrescere il proprio business, semplificando le operazioni quotidiane. La società francese, con sede centrale in Belgio, ha sviluppato una piattaforma di core banking all’avanguardia che consente di effettuare transazioni multivaluta veloci, sicure e convenienti. Grazie a questa tecnologia, i team finanziari delle PMI italiane possono ora effettuare e ricevere pagamenti in oltre 30 valute prevenendo inoltre il rischio di cambio. iBanFirst risponde in questo modo alle esigenze delle piccole e medie imprese, spesso soggette a servizi approssimativi di risk management offerti dalle banche tradizionali, e ascolta nel dettaglio i suoi clienti fornendo, grazie al suo team di specialisti, soluzioni su misura. L’azienda ha stretto anche una partnership con Klarma Open Banking, la più grande rete europea di open banking, offrendo ai clienti modi innovativi di interagire con le loro finanze.

Il ruolo del digitale

iBanFirst ha seguito a tutti gli effetti il trend della digitalizzazione che, stando a diverse ricerche internazionali, ha permesso al 71% delle PMI a livello globale di sopravvivere alla pandemia. Per le PMI italiane, inoltre, gli investimenti si sono concentrati maggiormente nelle tecnologie a servizio del marketing (35%) e dell’assistenza clienti (31%). Grazie al PNRR la maggior parte degli investimenti delle PMI italiane avverrà nella digitalizzazione, compresi i pagamenti digitali e gli strumenti finanziari. Nel 2021 iBanFirst ha lanciato il suo Payment Tracker, un servizio di tracciamento dei pagamenti in tempo reale che stabilisce nuovi standard di trasparenza per il settore. Lanciato sia per i pagatori che per i beneficiari, questa caratteristica unica fornisce aggiornamenti in tempo reale sullo stato dei pagamenti internazionali in qualsiasi fase del processo di trasferimento dei fondi. Il “Payment Tracker” evidenzia anche potenziali blocchi o ritardi lungo il percorso del pagamento. Con il ‘Payment Tracker’, i clienti mid-cap e PMI di iBanFirst possono tracciare i pagamenti nello stesso modo in cui i consumatori possono tracciare i pacchi. Portare questa esperienza quotidiana nel complesso mondo delle transazioni B2B in valuta estera non è stata un’impresa da poco. Il ‘Payment Tracker’ è una semplice interfaccia accessibile sulla piattaforma iBanFirst o tramite un’e-mail di invito. Sfrutta il servizio di tracciamento SWIFT gpi e altre fonti di dati sui pagamenti, compresi i dati della piattaforma stessa. A Michele Sansone, Country Manager di iBanFirst per l’Italia, chiediamo di conoscere le nuove modalità di pagamento digitale.

Le imprese italiane in che modo potranno usare il digitale per i pagamenti?

«Il tema della digitalizzazione è ormai da anni centrale nel mondo dei pagamenti e lo sarà sempre di più. L’operatività all’interno dell’azienda viene semplificata dall’ausilio del digitale che velocizza gli interi processi, prima sostenuti da terze parti. In questa maniera le operazioni quotidiane vengono snellite e si verifica un abbattimento dei costi fissi. Proprio in questo scenario operiamo noi di iBanFirst: la nostra piattaforma consente un pieno accesso diretto al mercato dei cambi, annullando l’operatività spesso macchinosa della sala cambi. Risparmio di tempo, di costi e piena trasparenza».

Quale frontiera del futuro può garantire la tecnologia? 

«Qualsiasi azienda deve ormai attenersi al processo di digitalizzazione. La tecnologia domina il presente e ha toccato segmenti fino a poco fa ancora vetusti e non snellibili, come il mondo dei pagamenti. Basti pensare a come fu percepito in maniera innovativa l’internet banking alcuni anni fa. Adesso si pensa all’open banking, ma permane ancora qualche difficoltà. Il vantaggio dell’open banking è proprio quello di poter offrire al cliente servizi a valore aggiunto e un’esperienza diversa e più completa. Sono ancora poche, purtroppo, le realtà che stanno sfruttando in maniera proattiva le opportunità derivate dall’open banking».

Francesco Fravolini