Perché crediamo a Linkiesta.it

Perché crediamo a Linkiesta.it

Linkiesta.it è una start up nata nel 2010 dall’incontro tra un gruppo di professionisti, manager e imprenditori e alcuni giornalisti. I promotori, sulla base di un business plan che a regime prevede ricavi sia da abbonamenti che pubblicità, hanno presentato il progetto editoriale ad altri soggetti dell’economia e delle professioni chiedendo loro un impegno compreso tra i 10.000 ed i 50.000 euro. L’idea è piaciuta e Linkiesta.it è oggi una società, sostenuta dall’investimento e dalla fiducia di decine di azionisti nessuno dei quali può detenere più del 5% del capitale. Tra i soci anche cinque giornalisti che hanno accettato la sfida e deciso di rischiare in questa avventura le liquidazioni di fine rapporto delle loro precedenti testate. In un’apposita sezione del sito, per trasparenza, abbiamo pubblicato l’elenco completo dei soci, la composizione del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale e quando sarà approvato pubblicheremo il nostro bilancio.

Dal punto di vista editoriale Linkiesta.it ha di fronte una sfida difficile ed ambiziosa, fare un giornale digitale di approfondimenti e inchieste su temi sociali, politici ed economici. Linkiesta nasce, insomma, per cercare di analizzare i fatti e raccontarli mettendoli in prospettiva, senza schierarsi in modo preconcetto o ideologico. Vogliamo, quindi, che il team giornalistico possa lavorare e crescere senza ansie e pressioni e avere il tempo di farsi conoscere sulla rete, in un momento in cui internet e le sue potenzialità sono in evoluzione ancor più rapida che nello scorso decennio. Quella che vedete oggi è dunque la versione “beta”, cioè una versione ridotta e sperimentale de www.linkiesta.it. A primavera 2011, forti dell’esperienza di questa prima fase, lanceremo la versione definitiva del sito e l’applicazione iPad. Dal punto di vista tecnologico abbiamo deciso di optare su Drupal, una piattaforma open source a cui ciascuno può dare il proprio contributo, e di dare fiducia a da due bravi informatici trentenni conosciuti, in modo casuale, a Torino in un “Drupal Camp”, uno di quei luoghi dove, dal basso, si ragiona e si lavora sul futuro dei giornali on line.

La redazione de Linkiesta.it, guidata dal trentaduenne Jacopo Tondelli è composta da 6 giornalisti assunti a tempo indeterminato, 5 collaboratori coordinati e continuativi e 2 giornalisti praticanti con contratto annuale, oltre a oltre 20 collaboratori e corrispondenti remunerati ad articolo. In tempi di crisi dell’editoria, insomma abbiamo assunto e dato un contesto contrattuale certo. Linkiesta.it vuole andare, però, oltre al perimetro attuale dei propri giornalisti ed essere un progetto innovativo e quindi promuovere, anche in Italia, la crescita del citizen journalism, del giornalismo on-demand e dei social media, e dare spazio una nuova generazione di commentatori, provenienti dalle associazioni, dall’università, dalla scuola e dalle professioni che oggi, purtroppo, non hanno spazio sulla stampa tradizionale. Proprio per questo cerchiamo “antenne” nell’Italia e nel mondo: collaboratori, analisti, studiosi, fotografi, videomakers, giovani giornalisti, blogger. Abbiamo bisogno di radicarci e di incontrare, non solo virtualmente, realtà importanti del nostro paese che hanno tanto da dire, eppure non finiscono mai sui giornali o in tv. Vogliamo confrontarci ogni giorno con punti di vista diversi e magari lontani dai nostri. Vogliamo guardare attraverso molti occhi e differenti sensibilità e competenze.
Queste le idee fondanti e la genesi di questa start up. Come tutti i business non sovvenzionati abbiamo bisogno di essere in utile economico per mantenere nel tempo quanto Vi abbiamo indicato. Se Vi piace l’idea andate alla sezione sostienici e diventate amici o sostenitori de Linkiesta.it. Abbiamo fatto la start up, da oggi per sostenerci e crescere abbiamo bisogno di Voi. Aiutateci!

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