E a Milano il centrosinistra si spacca su Expo

E a Milano il centrosinistra si spacca su Expo

Il 13 luglio l’accordo di programma su Expo 2015 era stato approvato, all’unanimità, in Giunta. Ma oggi in Consiglio Comunale hanno detto no all’accordo di programma Basilio Rizzo e Anita Sonego, come il grillino Mattia Calise. Basilio Rizzo, presidente del consiglio comunale, intervenendo dal suo seggio di consigliere, ha detto: «Non del vento che cambia, ma figlio insopportabile della bonaccia di continuità», parlando di Expo. Ha aggiunto «noi non votiamo un accordo di programma ma legalizziamo la stangata da 21 milioni di euro a 300 milioni di euro. Facciamo transitare 100 milioni di euro in modo non virtuale nelle casse di Fondazione Fiera e gruppo Cabassi». Ovviamente diversa la visione del sindaco, che parla della necessità, da oggi, «di guardare avanti», e di «paletti che sarà compito nostro far diventare garanzie». L’ordine del giorno si è trasformato in una mozione di maggioranza allegata alla delibera sull’accordo di programma per Expo. La mozione sarebbe più cogente e impegnativa per la giunta, ed è stata firmata da tutta la maggioranza.

Mentre l’opposizione, guidata dall’ex vice-sindaco Riccardo de Corato ha presentato un emendamento, collegato sempre alla delibera sull’accordo di progamma dove rilevano «il palese conflitto di interessi per il progettista dell’orto planetario architetto Stefano Boeri, facente parte del progetto Expo e la sua carica di assessore». Nella mozione si invita l’assessore «o a restituire le parcelle incamerate dalla suddetta società o a rinunciare alla delega».

I punti principali della mozione prevedono, per Giunta e sindaco, diversi impegni, fra cui:
svolgere, in sintonia con la futura commissione antimafia, un’opera di vigilanza per evitare infiltrazioni illegali negli appalti e nelle opere relative al sito Expo; far sì che i costi di bonifica dei terreni vengano assegnati agli attuali proprietari e non ai soci della futura società Arexpo; oltre a questi due punti, si legge dell’impegno a concentrare l’attenzione in particolare sul Parco Agricolo Sud e le cascine milanesi e infine a garantire un sistema di monitoraggio ambientale nelle fasi di realizzazione, secondo criteri di trasparenza pubblica.

I contenuti della mozione non si fermano alla fase di pianificazione e realizzazione dell’evento, ma prevedono, fra gli altri, due punti importanti per la fase successiva a Expo 2015.Il primo dice che, considerando la proprietà pubblica delle aree, si demanda al Programma Integrato di Intervento (da approvare dopo il Piano di Governo del Territorio) l’obiettivo di assegnare all’area dell’Expo funzioni di carattere pubblico, definendo destinazioni d’uso delle aree, volumetrie e destinazioni funzionali finalizzate a un intervento di alta qualità urbana. Il secondo è l’impegno a salvaguardare e integrare il parco agroalimentare mantenendo la funzione prevalente di verde (quindi riducendo l’indice volumetrico di edificazione).

La giunta guidata da Giuliano Pisapia

Il render del sito che ospiterà Expo 2015