Nella mitologia greca e latina la Νέμεσις era la personificazione della giustizia distributiva, “punitrice di quanto, eccedendo la giusta misura, turba l’ordine dell’universo”, spiega il dizionario Treccani. Nell’accezione comune, la parola viene usata con il significato generico di vendetta o di punizione. Nella cultura anglosassone moderna, il termine ha assunto il significato di nemico. In passato assunse anche significati diversi: scrittori come Omero e Aristotele la utilizzarono per indicare “sdegno” e “indignazione”.
In senso storico il termine “nemesi” (che assume appunto la dicitura “nemesi storica”) indica un avvenimento o una serie di avvenimenti negativi che si ritiene seguano ineluttabilmente, quale fatale compensazione, ad un periodo di particolare prosperità o fortuna. La sfortunata campagna di Russia, ad esempio, è considerata la “nemesi storica” di Napoleone, in quanto funse da contraltare alle sue precedenti vittorie, rivelando i suoi errori e i suoi limiti di uomo. Nel 2011 lo scrittore americano Philip Roth ha pubblicato un libro intitolato proprio “nemesi”.