Montale e la disoccupazione giovanile, ecco le tracce degli esami di maturità

Montale e la disoccupazione giovanile, ecco le tracce degli esami di maturità

La notte prima degli esami è passata e stamattina gli studenti italiani si sono trovati a dover fare i conti con la prima prova scritta. Con una novità: le tracce telematiche. Il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo dalla Cina ha comunicato il codice, una stringa di 25 caratteri tra lettere e numeri, per decriptare i faldoni che contengono le tracce dei compiti. E poi, via a scegliere il tema giusto.

Per la tipologia A, l’analisi del testo, è stato assegnato un saggio di Eugenio Montale del 1966, «Ammazzare il tempo», tratto da Auto da fè. Cronache in due tempi. Il testo è una polemica contro gli aspetti negativi della modernità e contro la «nuova barbarie» del consumismo. Montale era già stato proposto nel 2008, con l’analisi del testo della poesia «Ripenso il tuo sorriso».

Il saggio breve o articolo di giornale, tipologia B, è suddiviso in differenti ambiti. Per l’ambito socio-economico, il ministero dell’Istruzione ha proposto la traccia «Con la crisi internazionale degli ultimi tempi, un problema ha assunto rilevanza: la disoccupazione giovanile. La questione è drammatica soprattutto in Italia, particolarmente grave nel Mezzogiorno. Spiega come sia stato possibile arrivare a questo punto, e illustra alcune soluzioni possibili, avanzando considerazioni personali». Tra i documenti, ci sono anche riferimenti a Steve Jobs, il rapporto Censis sul lavoro e dati dell’Istat.

Il saggio breve dell’ambito storico-politico chiede di parlare di «bene individuale e bene comune». Tra i brani da consultare, testi di Tommaso D’Aquino e Rousseau. Il labirinto è invece il tema per gli studenti che hanno scelto l’ambito artistico-letterario, con brandi Ludovico Ariosto, Pablo Picasso, Italo Calvino e Umberto Eco. Per l’ambito tecnico –scientifico, nella traccia viene usata una frase di Hans Jonas, «Il principio di responsabilità. Un’etica per la civiltà tecnologica», con l’obiettivo di analizzare il rapporto tra scienza e responsabilità, con citazioni di Primo Levi, Leonardo Sciascia, Pietro Greco, Margherita Hack.

Nella traccia della tipologia C, quella del tema storico, si trova una frase di Hannah Arendt e viene proposto di descrivere lo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti durante il secondo conflitto mondiale.

A seguire, la tipologia D, quella del tema generale, che parte da una citazione di Paul Nizan, scrittore e filosofo francese. «Avevo vent’anni… Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita», tratta dal libro Aden Arabia del 1931. Fernando Di Leo si ispirò a questa frase per realizzare il film del 1978 Avere vent’anni. Agli studenti viene chiesto di «riflettere sulla dichiarazione di Nizan e discutere problemi, sfide e sogni delle nuove generazioni».

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