Alcuni, i più piccoli, forse non le hanno mai viste. Altri, i più grandi, le avranno già dimenticate. Ma per gli abitanti del passo del Cimirlo (Trento), la cabina telefonica rappresenta ancora uno strumento di comunicazione essenziale. Perché qui, 730 metri sopra il livello del mare, il telefono cellulare spesso non ha linea e anche l’Adsl ancora non è arrivato. Per questo motivo un gruppo di abitanti ha lanciato una petizione e ha scritto una lettera a Telecom, chiedendo che la preziosa cabina non venga sradicata come previsto nella “campagna di rottamazione”.
La lotta per la cabina telefonica in questo angolo di Trentino-Alto Adige, in realtà, ha già qualche anno. Telecom aveva già provato due anni fa a portar via il prezioso aggeggio, ma gli abitanti del valico avevano protestato mobilitando il consiglio circoscrizionale, la provincia di Trento e persino il parlamento italiano. Il deputato leghista Maurizio Fugatti nel novembre del 2010 aveva presentato una interrogazione parlamentare, sostenendo che «la frazione di Cimirlo è scarsamente coperta dalla rete mobile e la postazione telefonica fissa è un presidio di soccorso e di emergenza per gli escursionisti in difficoltà».
Parole che non sono bastate a convincere Telecom. Così, a distanza di due anni, sotto l’apparecchio è apparso di nuovo il cartello rosso con su scritto: «Questa cabina sarà rimossa dal giorno 31 ottobre 2012».
Il passo del Cimirlo è abitato stabilmente da più di quaranta famiglie. Ma nei mesi estivi la popolazione triplica con i proprietari di seconde case. Il valico, come ricorda il Corriere del Trentino, è base di partenza e arrivo di quasi tutte le escursioni in montagna. Da qui si può raggiungere la Marzola o il Monte Celva. Ma basta un temporale e i cellulari degli escursionisti cominciano a funzionare a singhiozzo.
Quella del passo del Cimirlo è una delle seicento cabine telefoniche presenti in Trentino che Telecom ha intenzione di rimuovere a causa dello scarso utilizzo. Ma qui la cornetta di Telecom non è solo un apparecchio vintage. Al contrario, potrebbe rappresentare l’unica via di salvezza in caso di emergenza.