A Milano la giunta si spacca, gli assessori sono divisi e i cattolici sono sul piede di guerra. Che succede? Che arriva (forse, ma in modo più deciso che mai) Il testamento biologico. L’articolo contestato della Carta dei diritti del malato recita così: «Ogni individuo ha il diritto di esprimere le proprie volontà rispetto al rifiuto dell’accanimento terapeutico e del prolungamento forzato della vita in condizioni di coma irreversibile o di disagio estremo». Per alcuni è troppo presto, per altri è forzato sostituire il governo con una delibera comunale. Ma Giuliano Pisapia fa il sindaco davvero e va avanti. E noi, per una questione di civiltà e umanità, stiamo con lui.
31 Agosto 2012